Gli Echo Fox possono essere considerati come una delle prime organizzazioni in cui personaggi del mondo dello sport investono nel mondo delle competizioni videoludiche.
Il progetto di Rick Fox, ex stella della NBA, è divenuto la pietra miliare di quella strada che, con gli anni, ha visto molti team sportivi aprire le proprie sezioni esportive.
Un percorso, quello degli Echo Fox, fatto di soddisfazioni ma anche di tensioni che, specialmente in questi mesi, hanno portato alla drastica decisione.
Liberi tutti
Seppur non ci sia alcun comunicato ufficiale da parte dell’organizzazione, molti media americani riportano le dichiarazioni fatte da alcuni investitori del team:
“Gli Echo Fox non esistono più, giocatori e staff sono liberi di andare altrove, logo e divise diventano oggetti da collezione”
Una soluzione in cui si è cercato di porre rimedio con la vendita dello slot delle LCS agli Evil Geniuses per 30 milioni $.
Uno sforzo divenuto inutile visto il clima che si respirava attorno all’organizzazione di Los Angeles.
Il caso di razzismo che ha coinvolto il socio di minoranza Amit Raizada è stato il primo passo quella caduta divenuta senza freni dopo la mancata vendita dell’intero blocco societario al gruppo Kroenike.
Tanti eventi che hanno spinto Rick Fox a gettare la spugna e considerare conclusa l’esperienza degli Echo Fox in questo universo.
Un tragitto che portato alla definitiva consacrazione di giocatori come MKleo e, in particolar modo, Sonic Fox
Quest’ultimo è diventato una stella non solo nel firmamento esportivo ma anche portavoce della comunità LGBT.