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Razer diventa partner del Team Kinguin

“Da sempre all’avanguardia nel settore degli e-sport, Razer cerca costantemente di supportare organizzazioni ambiziose per aiutarle a crescere”, afferma Min-Liang Tan, co-fondatore e CEO di Razer. “Il Team Kinguin è uno dei nomi più in vista nel dinamico mondo degli e-sport. Siamo incredibilmente felici di dare il via alla nostra collaborazione in questa entusiasmante fase del loro percorso professionale e di dar loro il benvenuto nel Team Razer”.

L’accordo tra il colosso americano e l’organizzazione esportiva polacca prevede la fornitura completa di periferiche e la collaborazione nella fase di sviluppo e test.
Razer fornirà dunque agli atleti del Team Kinguin mouse, tastiere, cuffie e altri dispositivi. Il compito dei giocatori sarà quello di fornire un prezioso feedback per perfezionare la gamma di periferiche da gaming Razer. Grazie alla loro esperienza negli esport professionali e gli atleti saranno di sicuro all’altezza del compito.

“Il nostro team è entusiasta di poter collaborare con Razer”, afferma Giovanni Varriale, Chief Operating Officer del Team Kinguin. “Abbiamo avuto modo di confrontarci con Razer sui nostri piani ed è stato subito chiaro che il nostro è un rapporto basato su una comprensione reciproca. Crediamo sia importante lavorare con aziende che condividano i nostri valori e siamo entusiasti di questa opportunità”.

Non è la prima volta che Razer segue il proprio motto “For Gamers. By Gamers” e si affida a professionisti del settore per lo sviluppo di periferiche da gioco. Da passate collaborazioni sono nate alcune tra le periferiche Razer più conosciute. Tra queste spiccano la Razer BlackWidow V2, il Razer DeathAdder Elite, le le cuffie Razer Kraken V2.

 

 

Altre info su Gian Filippo Saba

Avido giocatore di qualsiasi genere possibile. Alto 1 metro e 80, pesante quanto un ramoscello d'ulivo, è fortemente convinto che la bravura ai videogames sia direttamente collegata al proprio indice di massa corporea. Nonostante ciò pensa ugualmente di esser il Prescelto in virtù di un sogno rivelatore avuto alla tenera età di 6 anni, in cui Crash Bandicoot gli rivelò i segreti del mondo videoludico.

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