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Scandalo KeSPA: funzionari indagati per corruzione e riciclaggio

La notizia è nell’aria da ieri. Prima nata come un rumor, a poco a poco ha raggiunto le orecchie di tutti nel mondo dell’esport competitivo. Tra tutte le organizzazioni che se ne occupano e se ne sono occupate nel tempo, la Korea e-Sports Association è probabilmente quella più famosa e, senza ombra di dubbio, quella che più di tutte ha raccolto successi. Nata nel 2000, la KeSPA è stato l’ente di promozione esportiva ad aver spinto più di chiunque altro la stessa percezione del videogioco competitivo. Cavalcando l’onda della veloce espansione di Internet di inizio secolo, grazie anche all’incredibile successo nella patria dell’esport di StarCraft, la KeSPA si è rapidamente ritrovata tra le mani il futuro. Ed è proprio questo grandissimo (e redditizio) futuro che lo scandalo KeSPA sembra andare a minare.

La notizia

Le voci che circolano parlano di appropriazione e riciclaggio di denaro, ma riuscire ad ottenere informazioni certe non è facile. A inizio novembre 2017, i pubblici ministeri coreani hanno fatto irruzione agli uffici della KeSPA. Lo scopo della perquisizione è stato quello di indagare su delle presunte tangenti ricevute dagli assistenti dell’ex presidente dell’organizzazione, oltre che per appropriazione indebita di alcuni dei fondi KeSPA.
Gli investigatori hanno dichiarato di voler “controllare il processo mediante il quale la Korea e-Sports Association abbia ricevuto fondi dalla società Lotte Homeshopping, così come l’appropriazione indebita di tali somme di denaro”. Questi hanno poi indagato sulle sponsorizzazioni offerte dalla Lotte, in cerca di eventuali favori ricevuti.

A rendere ancora più fitta la faccenda è il fatto che, per ora, dal tribunale non sia giunta alcuna conferma su quale sia il nome dell’ex presidente della KeSPA indagato. Secondo alcuni media (sulla base di alcune indiscrezioni) si tratterebbe di Jeon Byung-Hun. Se ciò fosse vero, la situazione per il signor Jeon sarebbe alquanto precaria, in quanto parte del comitato governativo coreano con il potere di rinnovare la licenza della Lotte Homeshopping.
Il Seoul Economic Daily ha riportato inoltre che nel 2016 la società era stata già messa sotto inchiesta riguardo la falsificazione di alcuni documenti fiscali i quali, secondo l’accusa, avrebbero permesso alla Lotte di creare un piccolo patrimonio da spendere per creare una lobby allo scopo di assicurarsi il rinnovo della licenza.

Per fare il quadro della situazione, è possibile che il capo della KeSPA, nel 2016, abbia accettato delle bustarelle dal conglomerato di società Lotte in cambio di un rinnovo della licenza d’esercizio, e abbia tentato di nascondere i fondi spacciandoli per un gigantesco sponsor da 300 milioni di won. Ovviamente è lecito pensare che nemmeno una parte del denaro sarebbe poi finito nelle casse della KeSPA.

Una brutta ombra sull’esport

La notizia cade come un fulmine a ciel sereno sul mondo del videogioco competitivo. A pochi giorni dalla dichiarazione del Comitato Olimpico Internazionale riguardo la possibilità di considerare l’esport un’attività comparabile ad una disciplina olimpica, a tremare sono state le fondamenta stesse del settore. La vicenda va quasi a dimostrare il bisogno di controlli serrati sull’ambiente competitivo da parte dei legittimi organi superpartes richiesti dal CIO, il quale li ha definiti come i fattori indispensabili per la crescita sana dell’esport.

Altre info su Gian Filippo Saba

Avido giocatore di qualsiasi genere possibile. Alto 1 metro e 80, pesante quanto un ramoscello d'ulivo, è fortemente convinto che la bravura ai videogames sia direttamente collegata al proprio indice di massa corporea. Nonostante ciò pensa ugualmente di esser il Prescelto in virtù di un sogno rivelatore avuto alla tenera età di 6 anni, in cui Crash Bandicoot gli rivelò i segreti del mondo videoludico.

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