Articolo a cura di Giuseppe Bortone e Erica Mura
Ieri vi abbiamo parlato delle tappe salienti che hanno caratterizzato il 2018 esportivo. Ma chi sono stati i veri protagonisti della scena competitiva internazionale?
Partiamo con StarCraft II, segnato dal dualismo tra lo Zerg finlandese Joona “Serral” Sotala e il Terran coreano Cho “Maru” Seong Ju. L’europeo è stato il primo ad aver vinto quattro tappe del WCS (Lipsia, Austin, Valencia e Montreal) nonché la finale WCS, mentre l’asiatico è riuscito a conquistare ben tre corone GSL e la medaglia d’oro agli Asian Games.
Anche l’Italia si è messa in bella mostra grazie a Riccardo “Reynor” Romiti, capace a soli 16 anni di essere tra i primi occidentali a contrastare i forti coreani in casa.
Lorenzo “Trastevere73” Daretti e Brandon Leigh sono invece stati ancora una volta i dominatori della scena sim-racing mondiale. L’italiano, dopo un piccolo momento difficile a inizio stagione, si è riconfermato campione della MotoGP Esports indossando i colori Ducati. Più semplice è stato invece il percorso del britannico che, sotto il vessillo Mercedes, ha nuovamente imposto il proprio marchio sulla F1 Esports Series.
Gli italiani hanno dato prova di una grande tempra agonistica anche su altri titoli sportivi, in particolar modo in quelli calcistici. Ettore “Ettorito97” Giannuzzi e Luca “ildistruttore-44” Tubelli, indiscussi dominatori di PES (in singolo e in modalità 3vs3), hanno finalmente trovato casa al Celtic. Fabio Denuzzo ha invece vinto il premio #HeretoCreate per il miglior goal della eWorld Cup 2018 di FIFA, vinta quest’anno dal talento saudita Mosaad “Msdossary” Aldossary.
Imprese e Guiness dei Primati
Il 2018 è stato anche l’anno di Dominique “SonicFox” McLean, il ragazzo d’oro dei picchiaduro. L’atleta degli Echo FOX, è entrato nel Guiness dei primati come primo giocatore ad aver vinto tre edizioni dell’EVO su tre titoli differenti, grazie al primo posto nel torneo di Dragon Ball FighterZ. Non pago del successo estivo, SonicFox si è riconfermato campione della Injustice 2 Pro Series,che ha aperto la strada alla conquista del titolo di miglior atleta esport ai Games Awards (durante i quali ha sorpreso la platea con il suo discorso).
Sempre sulla scena FGC, il coreano Jeong “Rangchu” Hyeon-ho dei Fursan Esports ha sbalordito il pubblico di Amsterdam laureandosi campione del mondo di Tekken 7 con l’inusuale Panda, battendo i più grandi esponenti della scena mondiale.
Impresa titanica anche per il giovane Joseph Saelee che, a soli 16 anni, è stato il secondo giocatore al mondo a battere Jonas Neubauer nel gran finale del Classic Tetris World Championship.
Shimon “Tissuemon” Kawaii, il nipponico battente colori azzurri, si è riconfermato tra i miglior giocatori al mondi di Tekken 7. Insieme a lui, a portare in alto il tricolore alle finali TWT è stato anche Joshua “Ghirlanda” Bianchi, capace di vincere il Last Chance Qualifier.
Dalla sua, Marco “Turna” Castiglioni è diventato il primo italiano a vincere una tappa dell’Hearthstone Championship Tour (HCT Oslo) e a ben comportarsi alle finali mondiali della stagione estiva. Anche Daniele “Jiizuke” Di Mauro ha frantumato record su record diventando il primo connazionale alle LCS (con i Vitality), guadagnando la nomination come Rookie della stagione primaverile e arrivando sino ai Mondiali e agli All Stars.
Gioco di squadra
Dieci tornei vinti, 3.5 milioni di dollari di premi guadagnati, la vetta del HLTV ranking e il particolare record di 27-0 su Nuke. Un 2018 da ricordare per i danesi di CS:GO Astralis, nonostante un inizio zoppicante. La svolta è arrivata a Marsiglia e da quel momento in poi il team è stato inarrestabile. In nove mesi sono arrivate le affermazioni sia nella ESL Pro League che nella ECS, il tutto impreziosito con la vittoria al FACEIT London Major.
Il 2018 dei Cloud9 è stato l’anno della rivincita. L’ELEAGUE Major è stato l’inizio di una cavalcata con cui l’organizzazione di Jack Etienne è riuscita ad arrivare ai vertici di vari titoli competitivi. Alla vittoria dei London Spitfire alla Overwatch League è seguita la completa rinascita del team di League of Legends, arrivato in semifinale ai mondiali. Non paga, l’organizzazione ha poi messo le mani sulla coppa del mondo di Rocket League, nel derby nordamericano con i Dignitas.
Nonostante la prematura uscita dai mondiali, i Royal Never Give Up hanno comunque avuto un 2018 strepitoso. Con la vittoria del Mid Season Invitational e dei Rift Rivals e la medaglia d’oro agli Asian Games e i Worlds 2018, la squadra ha dato un grosso contributo al dominio cinese su League of Legends insieme ai campioni del mondo Invictus Gaming.
Pur non mille difficoltà e problemi del caso, i team italiani hanno saputo tener alto il Bel Paese persino oltre i confini nazionali. Come non citare in prima battuta gli Exeed Esports, il team del duo Brambilla-Ballestrazzi ha vittorioso in parti del globo grazie ai vari Turna, Reynor e Ghirlanda.
Non scherzano neppure gli Outplayed di Benedetti che, in questo 2018, hanno imposto la propria leadership soprattutto sulla scena italiana ed europea di League of Legends, con una convincente prestazione al loro debutto europeo alle EU Masters.
Gli IDomina Esports hanno fatto sognare la community di Call of Duty con un traguardo storico, gli EnD Gaming hanno raggiunto ottimi risultati su R6 mentre Morning Stars e HSL Esports sono diventate le prime due organizzazioni italiane a entrare nei Contenders di Overwatch.
Mkers, Cyberground Gaming e HG Esports hanno brillato sia sul suolo casaligo che su stage stranieri, mentre QLASH e Team Forge hanno da poco unito le forze per portare avanti un unico e ambizioso progetto.
Non solo bei momenti
Tra un successo e l’altro, il 2018 è stato segnato anche da momenti tragici e da veri e propri scandali. L’ADC del Team Liquid Yiliang “Doublelift” Peng ha perso sua madre in circostanze tragiche poco dopo le semifinali dello Spring Split LCS. Nonostante il lutto, il veterano di League of Legends non si è fermato, raggiungendo la vittoria in finale sullo stage di Miami.
L’indiano Nikhil “Forsaken” Kumawat, ex player degli Optic India, si è reso protagonista di una serie d’imbrogli messi in atto durante le prime fasi dell’ExtremeLand Asia 2018, che gli sono costati una squalifica di cinque anni dalle competizioni.