L’universo esportivo italiano sta, lentamente, muovendo passi decisivi nel suo percorso verso il riconoscimento.
Un lungo tragitto in cui lo stesso Malagò ha iniziato a concedere delle minime aperture attraverso il suo modus operandi.
Parole e azioni che hanno come obiettivo, nel 2022, la nascita della FISV, sono captate son segnali d’interessamento.
Una situazione che, non sembra però soddisfare la grande platea di addetti ai lavori e non, visto che, tali azioni, non considerano il 90% dell’universo esportivo mondiale.
Seppur si vogliono seguire le indicazioni dette da Bach nel lontano 2017, esse creano una sorta di distacco tra titoli considerati sportivi e non.
Parliamo dei MOBA, degli FPS, dei card game e degli RTS, ossia l’insieme delle categoria che rappresentano l’ampia fetta dell’esports nazionale e non.
In questo scenario, la FIDE, l’entità nata al fine di perorare questo obiettivo, decide di entrare in scena attuando la sua mossa.
Evitare il conflitto di competenze
Nella giornata di ieri, la nuova realtà nazionale ha comunicato, attraverso i propri canali social, di aver presentato istanza di riconoscimento al CONI.
Si tratta di uno step importante per poter diventare ufficialmente una Disciplina Sportiva Associata del CONI.
Il comunicato sottolinea come l’ente voglia creare un percorso assieme al comitato olimpico nazionale, in merito a quelle categorie sopracitate.
In questo modo, si vuole evitare di creare tensioni e conflitti di competenze inutili che possono inquinare l’ecosistema nazionale.
“...La FIDE si propone di regolare gli e-game o discipline elettroniche che non
rientrino nella sfera di competenza di federazioni o discipline sportive già esistenti.
Al fine di assicurare il riconoscimento del mondo esportivo nel suo complesso, fermi due presupposti imprescindibili:
Il rispetto dei principi stabiliti dall’ordinamento sportivo e la garanzia di un costante e costruttivo dialogo con i publisher e le associazioni di categoria che li rappresentano.”