Match fixing e cheating sono due delle piaghe che l’universo esportivo sta cercando di reprimere con tutte le sue armi a disposizione.
Non sono rari i casi il Ban Hammer viene scagliato per infliggere punizioni esemplari a coloro che imbrogliano.
Una situazione che, in questa settimana, ha colpito su grossi titoli come PUBG Mobile e CS:GO.
La versione mobile del celebre battle royale continua con la sua marcia di pulizia di team che utilizzano tale scorciatoie.
Dopo le ventuno squalifiche dello scorso anno che hanno riguardato l’area indo-pakistana, altre ventuno sentenze sono state emanate in queste giornate.
Con il primo step delle PUBG MOBILE Club Open Fall Season in archivio, ad essere colpiti, oltre la sopracitata area, anche team di Nepal e Bangladesh,
Alcune di esse sono state coinvolte in casi di distribuzione di falsa documentazione per permettere ai loro atleti di partecipare alla competizione.
Rebirth cancellati
Il Ban Hammer trova spazio anche all’interno di CS:GO e in particolar modo la scena nordamericana.
Lo scorso 23 Agosto, la ESIC, l’organo di vigilanza delle competizioni del titolo Valve, ha squalificato tre giocatori dei Rebirth.
La pena è di 5 anni per Sebastian “retchy” Tropiano, Kevin “4pack” Przypasniak mentre per Carson “nosraC” O’Reilly solo una pena di 111 giorni.
I primi due sono accusati di essere i creatori, lo scorso Aprile, del tentativo di match-fixing all’interno di un match nella stagione 35 di ESEA Premier.
Il terzo ha avuto un forte riduzione di pena per via della sua posizione passiva all’interno del misfatto.