Un periodo in cui la pandemia coronavirus sta per superare i 2 milioni contagi, il mondo esportivo è stata la terra promessa per molti sport.
L’ingresso di sportivi in questo universo ha dato nuova luce alle competizioni videoludiche ma, allo stesso tempo, ha accantonato alcune diatribe comuni in tale ambito.
Una di queste riguarda la situazione tra team ed organizzatori di tornei sulle modalità di partecipazione di quest’ultimi.
Esempio arriva dalla Rocket League Championship Series, la più importante competizione dedicata al titolo Psyonix.
Tra le varie partecipanti vi è l’Espanyol, team iberico collegato alla formazione di calcio con sede in Barcellona.
Qualificati per i playoff promozione, il roster ha deciso di chiudere i rapporti con l’entità catalana e di proseguire per la propria strada.
Una decisione che non è stata gradita da parte dei piani alti, i quali attraverso un comunicato, hanno annunciato la chiusura della sezione di Rocket League.
El RCD Espanyol redissenya la seva estratègia digital a eSports: ⬇️
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— RCD Espanyol eSports (@RCDeSports) April 12, 2020
Una storia come tante altre che si leggono nelle cronache esportive ma, in questo caso, arricchita di un nuovo capitolo.
Laureà Folch, ex digital manager dell’Espanyol, aveva richiesto alla Psyonix di squalificare l’ex roster per inosservanza degli obblighi societari
Una richiesta vana visto che gli ora rinominati Stonkers hanno partecipato alle qualifiche per la massima categoria.
Playoff che, per Stake e compagni, si sono conclusi con la mancata promozione, ottenuta invece dagli Solary e gli Endpoint.