La questione del riconoscimento giuridico degli esport come sport a tutti gli effetti è ormai sul banco delle varie istituzioni nazionali. Tra favorevoli e contrari, il dibattito è entrato nel contesto della politica sportiva anche nella vicina Svizzera.
Nella nota rilasciata dall’Ufficio Federale dello Sport viene menzionata l’ascesa delle competizioni videoludiche sui grandi palcoscenici. Tuttavia, è stato negato il paragone con gli sport tradizionali. Nella disamina, L’UFSPO – Ufficio Federale dello Sport -ha motivato la decisione citando una fantomatica «assenza di esperienza diretta a contatto con altri o con l’ambiente circostante. Tutto si svolge in uno spazio virtuale».
Il comunicato continua affermando che gli esport non soddisfano l’esigenza di protezione dei bambini perché «impregnati di violenza» e «non contribuiscono affatto al sostegno delle attività sportive e di movimento».
La presa di posizione dell’UFSPO non ha lasciato indifferente la Swiss Esports Federation. In una comunicato su Twitter, la federazione ha commentato come le indagini condotte da tale ufficio siano state realizzate senza tener conto delle loro opinioni. La SESF ha inoltre parlato di come l’ecosistema svizzero si sia svillupato negli ultimi cinque anni creando posti di lavoro e opportunità per le future generazioni.