Il confine tra esport e sport tradizionali è ormai labile. Sempre più spesso team sportivi aprono le proprie sezioni videoludiche, una situazione che sta rendendo nervosi alcuni proprietari delle franchigie della NBA. L’ultimo ad aver espresso il proprio malcontento è stato Mark Cuban, proprietario dei Dallas Mavericks.
Rispondendo a un tweet di Noah Whinston, fondatore degli Immortals, il poliedrico imprenditore ha manifestato la propria frustrazione affermando che ormai i ragazzini conoscono più Fortnite che la NBA, nonostante tutto il lavoro svolto per invogliare i bambini a giocatore e conoscere la pallacanestro.
Seppur in possesso di una franchigia della NBA 2K League, Cuban ha mostrato un atteggiamento ambiguo nei confronti dell’universo videoludico competitivo, mostrandosi particolarmente preoccupato per l’alto tasso di burnout tra i giovani professionisti.