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Il fascino del classico: Cooperation Cup 16

Ormai è una tradizione consolidata. Nonostante gli anni passino, la comunità nipponica dei picchiaduro rimane sempre piena d’amore per i grandi classici. Anche questo gennaio oltre 100 squadre si sono date battaglia sul titolo Capcom Street Fighter 3: 3rd Strike. Tra questi anche alcune delle più grandi leggende al mondo (come Daigo, Nuki e kokujin) hanno dato il tutto per tutto per ottenere il titolo di campione della Cooperation Cup 16, dimostrando che si può guardare al futuro senza rinunciare al passato.

A blast from the past

Nonostante siano passati quasi vent’anni dall’uscita di questa versione del gioco (rilasciata, che ci crediate o no, nel maggio 1999) il picchiaduro è ancora una gioia per gli occhi. L’utilizzo di sprite e il fantastico lavoro fatto ai suoi tempi dal team di artisti che hanno animato i personaggi hanno fatto sì che 3rd strike invecchiasse come il buon vino. Il formato 5 contro 5 del torneo ha poi permesso di mettere in mostra un numero non indifferente di lottatori. Dal mio punto di vista non si può che essere un po’ delusi dal fatto che i più moderni titoli della saga principale abbiano puntato a modelli tridimensionali. Senza nulla togliere ai modelli 3d del 4 o del 5 Street Fighter, questi di sicuro mancano della “vita” della flessibilità della loro controparte animata.

La Cooperation Cup 16 è stata trasmessa in lingua inglese sul canale Twitch ANIMEILLUMINATI e ha intrattenuto decine di migliaia di spettatori. L’infame strapotere di alcuni personaggi come Chun Li su 3rd Strike si è fatto ovviamente un poco sentire, ma tutto sommato è stato ben lontano dall’essere il fattore decisivo per il risultato finale della competizione.

Alla fin dei conti però solo un team può esser il campione. Dopo letteralmente centinaia di sfide, le ultime due squadre rimaste sono state Houyokugeneisuzaku e Kimitatihadouikiruka. L’ultimo decisivo scontro dell’evento ha visto la Chun Li di Sirokuro vincere un match in maniera molto convincente contro lo Yun di Mester, permettendo agli Houyokugeneisuzaku di portare a casa la coppa.

Altre info su Gian Filippo Saba

Avido giocatore di qualsiasi genere possibile. Alto 1 metro e 80, pesante quanto un ramoscello d'ulivo, è fortemente convinto che la bravura ai videogames sia direttamente collegata al proprio indice di massa corporea. Nonostante ciò pensa ugualmente di esser il Prescelto in virtù di un sogno rivelatore avuto alla tenera età di 6 anni, in cui Crash Bandicoot gli rivelò i segreti del mondo videoludico.

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