In un anno di attività abbiamo avuto la possibilità di portare un gran numero di buone notizie. Tuttavia l’esport non è solo grandi montepremi e giocate. Nonostante il settore sia in costante e ripido sviluppo, non sono pochi gli ostacoli rimasti da superare. La notizia che sta aprendo il 2018 è una di quelle che fa riflettere. Il primo team cinese nella storia di Counter-Strike: Global Offensive a qualificarsi ad un major non sarà in grado di partecipare all’evento. I Tyloo salteranno il grande evento da 1 milione di euro di Boston. E ancora una volta è stato (per la gran parte) un problema di passaporto a costringere il team a rimanere a casa.
Notizie e voci di corridoio
Già da un mese si era venuti a conoscenza che Hansel “BnTeT” Ferdinand non avrebbe potuto partecipare al primo prestigioso evento dell’anno di CS:GO. Questa non è di certo la prima volta che a dei giocatori professionisti viene preclusa la possibilità di viaggiare. Quasi ovunque, per poter lasciare il proprio paese di nascita, è necessario avere una motivazione adeguata e spesso, purtroppo, il “giocare ai videogiochi” non è considerato abbastanza. Fra tutte, possono venire alla mente le grandi difficoltà incontrate da una larga quantità di giocatori russi che, a causa di una severa e arretrata giurisdizione, si sono visti nel corso degli anni vietato il diritto di partecipare ad un numero incalcolabile di manifestazioni.
I will be not attending the eleague major qual because of the visa issues, already do my best to get the visa but still got rejected. gl everyone, especially my teammates tyloo and @bondik_hr so happy for you guys ❤️ This us visa thing will not let me down 👊🏻
— Hansel Ferdinand (@BnTeTCSGO) December 13, 2017
Gli Stati Uniti hanno risolto da tempo il problema del riconoscimento del lavoro di un giocatore in ambito internazionale. I pro nord americani ottengono per i propri spostamenti la stessa VISA degli atleti sportivi, ai quali vengono a tutti gli effetti equiparati. Se l’idea di egualiare in tutto e per tutto agonisti reali e virtuali può far storcere il naso a molti, è innegabile che sia necessario fare qualche passo in avanti per risolvere il problema della pesante croce che l’essere un pro ancora causi in buona parte del mondo. Non ci resta che sperare che il 2018 porti buone nuove anche su questo fronte.
Per quanto riguarda la notizia dei Tyloo, i problemi di passaporto dell’Indonesiano BnTeT non sono stati l’unica casusa della mancata partecipazione del proprio team. Una buona parte del demerito può esser attribuita anche all’incapacità del coach temporaneo Luis “Peacemaker” Tadeu e della società di trovare un accordo riguardo il da farsi.
Con BnTeT fuori dai giochi l’unica possibilità per il team sarebbe stato portare lo stesso coach come sostituto, cosa già successa a squadre come il Team Liquid, gli Astralis e gli SK Gaming. Secondo indiscrezioni però la situazione è diventata delicata quando Peacemaker ha richiesto una percentuale dei profitti che l’organizzazione riceverà dalla vendita deggli sticker.