Cosa hanno in comune sport tradizionali ed esport? I due mondi hanno oramai dei confini difficilmente identificabili (se si esclude quello dello sforzo fisico) e le “contaminazioni” da ambe le parti sono diventate l’ordine del giorno. Ma se oggi siamo sempre più abituati a vedere club e atleti sportivi affacciarsi sulle competizioni videoludiche, non si può dire lo stesso di altre figure professionali, specialmente quando si tratta del nostro Paese.
Qualcuno, tuttavia, sta tentando di cambiare rotta e di inserirsi nel settore in una veste quasi completamente nuova, come nel caso di SportsGeneration (qui il sito ufficiale).
Managerialità a 360°
L’idea di SportsGeneration nasce dai legali Marco Vittorio Tieghi ed Edoardo Revello, impegnati da anni nel diritto sportivo come consulenti di atleti, club e agenti di calcio, basket e tennis.
Smessi formalmente i panni di legali, hanno deciso di fondare una società che si concentrasse su consulenza e intermediazione, diventando così degli agenti sportivi a tutti gli effetti, con un sempre utile e necessario background legale.
Dopo una visita negli Stati Uniti, Tieghi entra per la prima volta concretamente a contatto col mondo dell’esport.
«All’inizio del 2017 in Italia non è che se ne parlasse così tanto.» ci dice al telefono. «Ho visto evolversi il mondo dell’esport dall’America, mentre svolgevo consulenza sportiva in proprio.»
Da appassionato di videogiochi, per lui non è stato difficile intuire il grande potenziale dietro un’industria così relativamente nuova ma in così rapida espansione. Per questo, tornato nello Stivale, ha deciso insieme ai suoi soci di indirizzare l’orizzonte di SportsGeneration anche verso il mondo competitivo degli esport. Ma in che modo?
«Il mondo degli esport sta crescendo in maniera esponenziale» ci spiega, «e vogliamo contribuire allo sviluppo e alla diffusione del movimento in Italia e all’estero, fornendo servizi qualificati di consulenza e assistenza ai team e a tutti coloro che si affacciano a questo settore emergente, sia come potenziali giocatori, che come sponsor e investitori.»
Con gli iDomina eSports di Alessandro Barison è nato quindi il primo contratto di esport management d’Italia, mirato a seguire la parte contrattuale, strategica e finanziaria dello storico team italiano.
Un percorso stimolante e in salita
«Nel mondo dell’esport i giocatori sono tendenzialmente giovani e non sanno come muoversi.» commenta Tieghi «Vogliamo portare managerialità in un mondo dove bisogna fare tanto, molto di più. Al momento, la situazione in Italia evidenzia una certa incertezza da un punto di vista regolamentare. Infatti, l’assenza di una normativa chiara fa sì che l’esport faccia fatica a progredire.»
Le speranze, tuttavia, sembrerebbero per ora ben riposte. Le previsioni di mercato indicano un potenziale di crescita altissimo per il 2018 e gli stessi investitori sono sempre più interessati.
«È un mondo che affascina e incuriosisce.» afferma. «La gente che guarda il sito mi dice “Ho visto che vi occupate di esport” e così finiamo a parlarne per un’ora. Essendo SportsGeneration la prima società manageriale italiana del settore, molti ci contattano per capire come muoversi.»
Se il loro progetto dovesse decollare, c’è da aspettarsi che tanti altri provino a seguire le loro orme. In un ambiente così difficilmente percorribile in modo sicuro, c’è da augurarsi che tante figure professionali differenti provino (e riescano), con le proprie competenze, a far crescere l’esport italiano nel modo più sano e “sportivo” possibile.