Classe 1987, Edoardo Cianciosi, in arte ”Eddie”, ha iniziato la sua carriera come giocatore professionista di Rainbow Six Siege. Da qualche anno, tuttavia, è diventato qualcosa di più per la community: il volto, ma soprattutto la voce, degli eventi nazionali e internazionali dello sparatutto Ubisoft.
Insieme ai colleghi Giulio “JhonsonTV” Gungui e Alessandro ”Police” Selmo ha commentato tanti tornei tra cui, naturalmente, anche la Euro Cup, evento di punta della ESL Arena durante la Milan Games Week 2018. E persino durante un weekend così caotico è riuscito a ritagliare qualche minuto per chiacchierare con noi giornalisti. «Siamo rimasti esterrefatti» ha commentato col sorriso, guardando il pubblico di tutte le età presente alla manifestazione. «Certo, pensavamo di riempire tutti i posti a sedere, ma non ci aspettavamo di certo un risultato così incredibile!».
Una community in crescita
TGM esports: Quando hai cominciato a commentare Rainbow Six Siege?
Eddie: Sono circa 2 anni che sto facendo questo mestiere. Ho cominciato introdotto dal mio grandissimo collega, nonche mio grande amico, Ivan ”Rampageinthebox” Grieco. Abbiamo iniziato questo percorso e ci siamo trovati molto in sintonia, pensava avessi del potenziale quindi mi ci sono impegnato e oggi eccomi qui.
TGM esports: La scena italiana come se la passa ultimamente? Iniziano a spuntare anche alcune iniziative interessanti, come la Associazione Italiana Caster…
Eddie: Oggi in Italia ci sono tantissimi ragazzi che vorrebbero iniziare a fare questo tipo di attività. Non è un mestiere semplicissimo. Soprattutto a livello iniziale bisogna studiare tantissimo, dalla dizione alla cultura generale.
Sicuramente la scena è ancora acerba, ma ci si aiuta e istruisce a vicenda, in una specie di ”tutoraggio”. Si lavora e ci si costruisce insieme, in un percorso che abbiamo avviato già da qualche anno. Ivan Grieco e Simone Trimarchi sono probabilmente i due capistipite di questo mondo, essendone stati precursori e avendo anche un po’ insegnato agli altri come si fa.
TGM esports: Per molti giovani, però, è ancora difficile capire da che parte iniziare. Tu come sei riuscito ad arrivare su palchi così importanti?
Eddie: Diciamo che, essendo stato un pro player, ho avuto quasi una ”corsia preferenziale”. Conoscevo già tutto l’ambiente ed è stato più facile, anche perché all’epoca serviva qualcuno che conoscesse molto bene Rainbow Six Siege. Posso dire di essermi trovato con le competenze giuste al momento giusto.
Sostanzialmente non è semplicissimo emergere. Il mio consiglio è quello di fare tantissima esperienza personale, perché è qualcosa che ti rimane e ti aiuta a migliorare. Durante il percorso capiteranno sicuramente occasioni in cui ci si può mettere in mostra, anche con attività minori, e con quelle si può cominciare a farsi un nome. Se poi uno riesce anche ad avere un tutor o comunque un commentatore esperto, che magari ha anche tanta visibilità, che possa aiutarti in questo percorso è fatta. È solo questione di tempo e passione. E capacità, naturalmente.
TGM esports: Come vedi al momento la scena competitiva italiana di R6?
Eddie: Sicuramente le squadre sono in un periodo di forte crescita. C’è molto movimento, soprattutto dal lato console verso il lato PC, che giustamente è la parte più competitiva. Noi abbiamo una grandissima community su console che giustamente ha voglia di farsi vedere e che, bene o male, si sta anche spostando avere più chance.
I team italiani, in generale, nell’ultimo biennio non sono stati tutti brillanti. C’è stato qualcuno che si è fatto vedere di più, però pochi hanno avuto il coraggio di porsi a confronto con il mondo internazionale o, per lo meno, pochi ci sono riusciti davvero.
Rispetto agli altri Paesi, bene o male abbiamo le stesse statistiche, non è che vadano tanto lontano. Però grazie a questo periodo di crescita oggi, finalmente, riusciamo a porci nella condizione in cui diciamo ‘ok, per fare qualcosa dobbiamo cominciare a lavorare a livello internazionale con la giusta mentalità, la presenza di un coach, di un manager, di un’organizzazione che ci sostenga’.
Anche per quanto riguarda i tornei, secondo me stiamo andando benissimo.
TGM esports: L’Euro Cup ne è la chiara dimostrazione. C’è speranza di replicare un evento del genere in futuro?
Eddie: Sicuramente vorremmo replicare e fare molto di più. La questione gira intorno a cosa fare, perché siamo partiti da un concetto nuovo per poi magari, nel corso del tempo, poter pensare a qualcosa di enorme come un ESL One. Il fatto è che questo evento ha avuto così tanto successo che magari si consoliderà come realtà effettiva, con i giusti miglioramenti e le necessarie rifiniture.