In questi giorni a cavallo tra lo Spring Split e l’MSI, un brutto scandalo sta travolgendo uno dei team più famosi del panorama nord americano di League of Legends. Una email anonima spedita al sito Dexerto ha rivelato l’intenzione di abbandonare l’intero mondo degli esport da parte Rick Fox, ex giocatore dei Los Angeles Lakers, attore e proprietario degli Echo Fox.
Nell’articolo a cura di Richard Lewis si può leggere per intero quello che, secondo la fonte, sarebbe un messaggio dello stesso Fox diretto a “tutte le maggiori parti interessate” (gli stakeholder dell’organizzazione) nel quale si denunciano “recenti oltraggiose e ripugnanti dimostrazioni di puro razzismo fatte da proprio uno degli azionisti, così come minacce alla mia famiglia” e viene resa nota la sua intenzione di abbandonare il team da lui stesso creato il più in fretta possibile.
«Non intendo supportare o venire in alcun modo associato con tali comportamenti e atteggiamenti mostrati a livello di azionisti», ha continuato Rick Fox. «Il razzismo è un anatema a quello che il mio brand personale tenta di raggiungere e tollerare ogni forma di discriminazione di tale portata non è accettabile».
L’epiteto razzista sarebbe stato diretto anche a Jace Hall, ex CEO di Echo Fox, in uno scambio molto acceso di email. In una disputa di lavoro interna con un non citato membro di Vision Venture Partners, la cui sezione esport ha investito nel brand Echo Fox, l’azionista avrebbe usato la parola N***er per descrivere lo stesso Hall.
Nella giornata di ieri gli Echo Fox hanno confermato, seppur senza troppi dettagli, quanto trapelato negli ultimi giorni attraverso l’account Twitter ufficiale della società:
Regarding the recent news around Echo Fox. pic.twitter.com/P448ZuePNe
— Echo Fox (@echofoxgg) April 26, 2019
«Ci sono stati incidenti nelle ultime settimane nei quali un “partner isolato” dell’organizzazione Echo Fox, che non è né impiegato né agente o direttore di Echo Fox, ha utilizzato epiteti razziali sia di persona che per email» si legge nel comunicato. «Uno di questi è stato rivelato oggi in alcuni resoconti dei media. E sebbene quell’incidente non fosse diretto verso un impiegato, agente o azionista di Echo Fox, il razzismo collegato al nostro brand è interamente inaccettabile.
Ci sono stati altri incidenti documentati dove l’azionista in questione ha usato lo stesso vile linguaggio nei cofronti dello stesso Rick Fox. Questi incidenti sono particolarmente significativi per noi, in quanto possiamo vantare una diversità senza precedenti ai vertici, nel managment, nel gruppo di proprietari e nella player base. Dopo esser stata messa al corrente dei fatti, la Compagnia ha avanzato più volte richiesta di penalizzare l’investitore, fino ad arrivare a chiedere la dissociazione di quest’ultimo dalla compagnia e stiamo lavorando diligentemente per raggiungere proprio questo fine».
La parola a Riot Games
A poche ore di distanza anche Riot Games ha deciso di prendere una posizione in merito. Il publisher di League of Legends, primo titolo nel quale gli Echo Fox hanno investito ai massimi livelli, si è dichiarato disposto a lanciare una vera e propria investigazione per scoprire la validità delle accuse e punire, secondo le regole delle LCS, eventuali colpevoli.
We have launched an investigation into the allegations and will respond accordingly, based on available actions within our team agreements and the LCS Rules. -Chris Greeley, LCS Commissioner (2/2)
— LoL Esports (@lolesports) April 26, 2019