La Overwatch World Cup 2017 è ormai alle porte e, con la presentazione della lista dei National Committee, anche l’Italia ha ricevuto i primi pezzi del suo “puzzle azzurro”. Herc, Carnifex e Hal guideranno i nostri talenti a Sydney, dove affronteranno nella fase a gironi 3 squadre di tutto rispetto: il Portogallo, la padrona di casa Australia (finita tra i primi 12 nella scorsa edizione) e la fortissima Svezia (squadra che ci eliminò ai playoff nel 2016).
Ne abbiamo quindi approfittato per raccogliere la reazione a caldo di uno dei nostri futuri “CT”: il commentatore, youtuber e pilastro della community Herc (o, come conosciuto dai suoi fan sul web, H82 Overwatch).
Intervista al CT Herc
TGMesports: Ciao Alberto, benvenuto! Emozionato per questo nuovo incarico?
Herc: Sì. Emozionato ma, allo stesso tempo, mi sento parecchio a mio agio perché comunque sia è ormai da un anno e mezzo che sono praticamente nel pieno dell’esport!
TGMesports: Tu stesso hai dichiarato con un commento qui su TGM esports che il vostro primo obiettivo sarà un reparto support solido. Come mai partire proprio da lì?
Herc: Diciamo che Overwatch è un gioco strutturato in modo abbastanza complesso, specialmente a quei livelli. Il top level è praticamente la massima espressione di questo esport ed è proprio qui che la figura di riferimento che fa più la differenza, dato che meccanicamente sono comunque tutti molto forti, è quella che ha un valore aggiunto a livello strategico, tattico e di lettura del gioco. Questo significa che, come lo è per esempio il mediano del calcio classico che faceva un po’ da regista del gioco, così lo è anche il support.
Specialmente chi utilizza Lucio si trova nella posizione più adatta per poter cercare di gestire da dietro il team e ha anche una visuale che gli permette di capire cosa stanno facendo gli avversari e dare le direzioni. Per questo viene chiamato shoutcalling, è come se fosse una specie di capitano che decide la strategia al volo. Overwatch è un gioco molto di strategia al momento, perché ci sono una serie di mosse e contromosse tutte praticamente da improvvisare in pochi secondi. Per questo l’allenamento in questi giocatori di alto livello non è soltanto meccanico, ma anche di adattamento alle varie strategie che potrebbero avere gli altri. Il support è molto importante perché serve una persona che abbia una certa maturità, una certa visione di gioco ma soprattutto sia in grado di comunicare agli altri compagni di team quale sia la minaccia imminente e come comportarsi al volo.
TGMesports: Come vi organizzerete nella scelta dei giocatori? Ognuno si occuperà di un reparto specifico o deciderete tutto insieme?
Herc: Per nostra fortuna i voti si sono calibrati in questo modo: c’è Carnifex che è praticamente un pro player puro e quello che in Italia ha la maggiore esperienza proprio come giocatore. Poi abbiamo Hal che è una figura tra l’influencer, il pro player e il coach, che ha dato anche degli ottimi spunti ai team di serie A per poter vincere anche delle partite importanti di campionato. E infine ci sono io, una figura più sul livello della comunicazione e un forte manager. Perché il commentatore e il canale YouTube sono la puntina dell’iceberg e quello che sta sotto è proprio un lavoro di management.
Diciamo che queste 3 figure alla fine si combinano molto bene, tutti e 3 possiamo dare dei pareri importanti e un punto di vista diverso su ognuno dei membri. Una cosa su cui io mi focalizzo molto è la capacità di un player di reggere non soltanto la pressione del torneo ma anche dei fattori altrettanto importanti. Per esempio, dato che dovremo andare a giocare in Australia ci sarà il jetlag, che significa 20 ore di viaggio e stare 2 giorni praticamente rimbambito. Ma anche cose pratiche come per esempio la VISA per i ragazzi e tutto questo genere di cose più relative all’esperienza della vita reale. Posso dare una grande mano ai giocatori anche su come affrontare lo stress prima della competizione, anche un po’ per via della mia età e delle mie esperienze in altri ambiti professionali.
Ovviamente la mia visione dei player italiani è sempre “da fuori”, essendo un commentatore e analista. Io do un parere più attaccato alla realtà, Carnifex lo dà praticamente con la lente d’ingrandimento e Hal sta nel mezzo, in questo modo scegliamo i giocatori. Sarà una via di mezzo tra capacità di adattarsi in una situazione diversa dal solito e skill pura del player.
TGMesports: L’Italia è finita in un girone non proprio semplicissimo. Oltre al Portogallo ci saranno l’Australia e la Svezia. Qual è stata la tua reazione dopo i sorteggi?
Herc: L’anno scorso siamo stati sfortunatissimi, abbiamo incontrato i secondi e i terzi. La Svezia fa paura a tutti però quest’anno secondo me è molto meno forte e più ridimensionata rispetto a prima. Il Portogallo è un Paese che a livello europeo non ha una cattiva tradizione per quanto riguarda Overwatch; ci sono stati dei team storici come i K1ck eSports che hanno performato abbastanza bene, specialmente agli inizi, e anche se adesso si sono un po’ persi hanno delle personalità abbastanza forti.
Ma il team che temerei assolutamente più di tutti è l’Australia. Primo perché gioca in casa, secondo perché potrebbero fare una furbata: prendere uno dei team che attualmente è nella top 10 del ranking di Gosu Gamer e top 15 di over.gg. Così avremmo contro non solo un team che gioca in casa ma che è anche molto forte nel proprio campionato competitivo, ovvero quello dell’Oceania. Competendo nella propria regione non sappiamo come giocano, o comunque lo fanno in un modo totalmente diverso che a noi potrebbe sembrare illogico ma che invece si adatta al loro ambiente. Questa cosa qua potrebbe essere un altro fattore di straniamento per i nostri ragazzi, che non saprebbero magari come reagire.
TGMesports: Proprio a proposito di questo, Reinforce dei Misfits ha dichiarato martedì su Twitter che secondo lui dovrebbe esserci un limite di 2 giocatori per organizzazione nelle varie nazionali. Sei d’accordo?
Herc: Se devo tirare l’acqua al mulino dell’Italia, assolutamente d’accordo! Perché effettivamente ci sono dei team come i Rogue che possono fare in toto la Francia e i Misfits che possono fare in toto la Svezia… Però è anche vero che da un altro punto di vista, e su questo io non mi trovo d’accordo con Reinforce, non sarebbe giusto per gli Stati dove l’esport è evoluto, che sono a un altro livello e che vogliono vincere.
TGMesports: Come vedi i giocatori italiani rispetto all’anno scorso? Quali sono i nostri punti di forza?
Herc: Come individualità secondo me noi siamo molto forti e siamo cresciuti tanto. L’anno scorso abbiamo preso i ragazzi in un momento di crisi della scena italiana, dato che la World Cup è arrivata mentre ci stavamo riprendendo da tutte le mazzate che avevamo preso in Europa e dal progetto NoHeaven, che praticamente ha fallito portando un po’ di delusione. Quest’anno le divisioni tra i player e lo sbarco in Europa sono stati molto importanti. Alcuni a sprazzi hanno anche dimostrato di poter essere coi loro team nel top europeo, tanto che UB Team (squadra dove si stanno allenando anche Link, Nisaa e Bimbz) quando ha deciso di competere ha vinto 2 Cup in una settimana.
Secondo me una cosa su cui possiamo puntare sono alcune sinergie che si sono create proprio in questo periodo. Quella Carnifex-Fighter per esempio è devastante, così come quella Link-Nisaa-Bimbz, e secondo me dovremmo cercare di giocarcela di più su questi capisaldi.
Naturalmente questo è il punto di partenza. Diciamo che il mio obiettivo è quello di costruire un gruppo che inizi ad affiatarsi. Come sai bene, quando noi italiani iniziamo a scaldarci e crederci, quando da amici e compagni di squadra diventiamo anche “fratelli” possiamo diventare una squadra invincibile. Il mio obiettivo è quello di farli crescere non tanto dal lato di gioco, perché comunque le competenze le hanno, ma dal punto di vista umano. Farli diventare un gruppo per arrivare veramente in palla in Australia e prendere la cosa in modo professionale, come una sfida e una avventura da fare insieme.
TGMesports: Ultima domanda! Sceglierete i giocatori in base anche al meta corrente o proverete a costruire un team più versatile?
Herc: Uno dei nostri obiettivi è quello di prendere una line-up che sia più malleabile possibile. Addirittura per questo ho creato fin da subito un documento dove, oltre alle varie sinergie e ai nomi di papabili candidati, contiene per ogni player tutta la sua hero pool. I giocatori sui quali siamo più orientati al momento sono proprio quelli hanno un hero pool più vasto proprio perché, se nel caso questa estate il meta dovesse cambiare, noi non subiremo il colpo. Altri Paesi, come per esempio la Francia, giocano solo dive e potrebbero accusare tantissimo.
I nostri player comunque sono abbastanza malleabili e diciamo che il meta attuale, quello del dive, penso verrà pian piano spento dalla Blizzard. Anche se così non fosse però noi saremo preparati, perché può funzionare tutto quando si sa giocare bene.
Ringraziamo il CT Herc per la sua incredibile disponibilità e facciamo un grosso in bocca al lupo a tutto il team Italia di Overwatch per questa grande avventura Mondiale. Per le prossime novità riguardanti la World Cup rimanete collegati con noi, qui su TGM esports!