La seconda ondata di Covid-19 sta imperversando l’Europa mentre negli Stati Uniti è ancora alle prese con una prima fase acuta.
Le raccomandazioni di medici ed esperti nel mantenere la massima attenzione, molto spesso, non vengono rispettate nei vari territori degli States.
Una situazione che ha coinvolto anche il mondo esportivo dove, nella serata di ieri, i Cloud9 hanno rilasciato quattro loro tesserati.
Tre giocatori di CS:GO e il coach hanno subito la rescissione del contratto a causa delle violazioni delle norme anti Covid.
I fatti sono avvenuti in questa settimana che sta per volgere al termine quando i quattro hanno invitato persone non autorizzate all’interno della gaming house di Los Angeles.
Azione contraria alle regole imposte dall’organizzazione nordamericana in tema igienico sanitaria durante questa pandemia.
Contattato da media locali, Jack Etienne, CEO dei Cloud 9, ha rilasciato tale dichiarazione:
“I dettagli che contano davvero è che questo è stata la seconda volta che hanno invitato ospiti non autorizzati.
Una ripetizione di reato dopo che gli è stato detto (alla prima violazione n.d.a) che questo non è tutto accettabile.
Tale azione non è non è accettabile perché in questo modo stai mettendo a rischio il nostro personale.”
I quattro che hanno subito tale condanna sono:
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Johnny “JT” Theodosiou
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Ian “motm” Hardy
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Aran “Sonic” Groesbeek
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Tiaan “T.c” Coertzen (Coach)
Tre dei quattro licenziati provengono dal Sud Africa e hanno tempo fino a 30 giorni per trovare una nuova formazione prima della scadenza del loro visto.
Del taglio del team non è presente il nome di Josh “oSee” Ohm, egli infatti non risiede della gaming house con conseguente assoluzione da tale accusa.