Lo SpeakingOut, il movimento britannico collegato al MeToo americano, porta con sè il ritiro di una delle figure più rappresentative del mondo esportivo.
Paul “Redeye” Chanoler rappresenta una delle eccellenze dell’universo esports con lasua lunga esperienza in tanti campi ed categorie.
Una carriera che, purtroppo, è giunta al capolinea visto che con un post su Twitter, il popolare caster esce di scena dall’universo esports.
Following the attacks made on my character over the last few days, I have decided to walk away from esports. pic.twitter.com/mWHFVG9VJb
— Paul Chaloner (@PaulChaloner) June 29, 2020
Alla luce di tale decisione non solo le condizioni psicofisiche non ottimali di Redeye durante il lockdown.
A portare tale decisione è stata la denuncia di James Banks, caster di CS:GO, durante il suo periodo all’interno di Cod Red.
Durante tale periodo, Banks ha subito abusi e giochi di potere da parte dell’agenzia di management del mondo esportivo.
Attività che vedeva come attore principale proprio Redeye che in tal contesto occupava il ruolo di Director Manager.
Accuse che all’inizio sono state rimandate al mittente ma che, con l’aumentare di esse da parte di Banks hanno portato tale gesto.
Una scelta dovuta anche come forma di difesa nei confronti della sua famiglia, tirata in ballo dalle accuse da parte dell’ormai ex collega.
Redeye lascia anche la compagnia Code Red di cui ricopriva la posizione dirigenziale sopracitata in precedenza.
“Ho adorato il mio tempo negli eaports e vorrei ringraziare tutti i fan che mi hanno mai supportato.
Non era la fine che ipotizzavo all’interno di questo mondo ma sono veramente grato per tutto e orgoglioso di essere stato lì per vedere crescere l’industria e condividere gli ultimi 18 anni della mia vita con voi.” (Paul “Redeye” Chanoler)