Mentre il campionato è ancora in pieno svolgimento ed entra nel vivo dello stage 3, a Irvine già si pensa al futuro. Secondo il commissario Nate Nanzer, la stagione 2 della Overwatch League porterà, tra le tante novità, anche un maggior focus al di fuori del Nord America.
Intervistato dal DailyMail, il commissario della Lega dell’FPS Blizzard ha parlato del suo recente viaggio in Europa. La trasferta, fatta insieme al CEO Bobby Kotick, li ha messi in contatto con tantissimi potenziali investitori, in larga parte non endemici.
Una particolare attenzione è stata riservata ai brand degli sport tradizionali, con i quali ci sarebbero stati alcuni faccia a faccia:
«Siamo stati a Roma e il nostro CEO ha tenuto una conferenza sull’esport alla European Club Association General Assembly», ha raccontato Nanzer al reporter Matt Porter. «Abbiamo parlato con tanti club di calcio differenti in tutto il continente. Molti di loro sono tra i più lungimiranti e innovativi in tutti gli sport. Ovviamente, gli esport sono un modo per raggiungere nuovi segmenti di pubblico».
L’intenzione della Lega sarebbe dunque quella di ampliare il mercato verso le grandi città europee in vista della stagione 2 della Overwatch League. Tra i Paesi candidati figurerebbero Francia, Germania, Spagna, penisola scandinava e persino l’Italia.
Proprio nel Bel Paese ci furono dei primi tentativi, non confermati in via ufficiale, di acquisizione di uno slot per la stagione inaugurale nell’autunno del 2017. La scena competitiva nostrana, tuttavia, parrebbe aver perso quasi totalmente l’interesse per Overwatch nell’ultimo periodo, proprio a causa della Lega. Escludendo casi come quello dei MorningStars, attualmente in piena espansione, sono molte le organizzazione della penisola ad aver rinunciato al proprio team. Un’azione diretta da parte di un grosso investitore potrebbe servire per riaccendere la fiamma e l’interesse per l’FPS nella community.
Una Lega globale
Il Vecchio Continente non è l’unico nel mirino di Blizzard. Visto il numero elevato di giocatori asiatici, città come Beijing, Guangzhou o Bangkok sarebbero delle perfette candidate per accogliere un nuovo team della OWL.
Allo stesso modo, anche il Sud America, il Sud Est Asiatico e l’Oceania hanno saputo attirare l’attenzione su di sé, rendendosi appetibili per l’espansione prevista nel 2019. In cima alle priorità degli organizzatori c’è il rendere la OWL un vero campionato globale, che possa coinvolgere più nazioni e più giocatori possibili.
Riguardo, invece, il processo di inclusione dei nuovi team e i costi d’entrata nella stagione 2 della Overwatch League, Nanzer non si è sbilanciato.
«Il processo per i nuovi team sarà un po’ diverso quest’anno» ha dichiarato, sempre al DailyMail. «Abbiamo un sacco di persone che vengono da noi e mostrano interesse. Non ho nulla da condividere in questo momento sul costo d’entrata, a parte il fatto che ora abbiamo un prodotto globale di grande successo, diverso da quello più concettuale dell’anno scorso».