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Nuovo scandalo: partite truccate in Corea del Sud

La scena competitiva coreana è ormai da anni la punta di diamante del settore videoludico. Negli ultimi decenni il Paese asiatico è stato in grado di costruire tutte le infrastrutture necessarie allo sviluppo degli esport e creare un vero e proprio paradiso per i giocatori. Tornei trasmessi in diretta TV, professionisti in grado di arrivare a un livello di fama che nel Bel Paese è raggiunto solo dalle star del pallone e montepremi da far girare la testa sono divenuti ormai la norma.
Il giardino dell’eden non è però purtroppo privo delle proprie serpi. A circa un decennio dall’ultimo incidente, un nuovo scandalo investe la scena di StarCraft: Brood War. Un giocatore non ancora identificato è stato arrestato, ancora una volta, per aver truccato delle partite.

Un ferita aperta

Al centro delle indagini c’è un allibratore, arrestato per aver truccato con successo alcune partite dell’esibizione di StarCraft del G-STAR 2017, lo scorso 16 novembre. Le scommesse in Corea sono particolarmente restrittive e si suppone che molti allibratori clandestini siano in qualche modo collegati al crimine organizzato locale.

Secondo quanto rilasciato dalla polizia sudcoreana, il professionista che ha intenzionalmente perso le proprie partite sarebbe un 24enne Protoss. Tenendo conto di questi dettagli si può ridurre drasticamente il numero di possibili colpevoli. Gli unici 2 giocatori che calzano nella descrizione sono infatti Ha “Sky” Neul e Byun “mini” Hyun Je.

Come avevamo accennato, il problema delle partite truccate non è purtroppo nuovo nella scena del famoso RTS Blizzard. A seguito dello scandalo del 2010 e successivamente quello del 2016, che hanno visto alcuni dei più talentuosi giocatori di StarCraft truccare i propri match, le punizioni per questo tipo di azioni sono diventate davvero severe.
Nel caso di colpevolezza, la carriera del professionista arrestato sarebbe senza ombra di dubbio conclusa. Con tutta probabilità il giocatore si ritroverà a scontare fino a 18 mesi di prigione.

 

Altre info su Gian Filippo Saba

Avido giocatore di qualsiasi genere possibile. Alto 1 metro e 80, pesante quanto un ramoscello d'ulivo, è fortemente convinto che la bravura ai videogames sia direttamente collegata al proprio indice di massa corporea. Nonostante ciò pensa ugualmente di esser il Prescelto in virtù di un sogno rivelatore avuto alla tenera età di 6 anni, in cui Crash Bandicoot gli rivelò i segreti del mondo videoludico.

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