Il rapporto tra il mondo dei motori e quello dei videogame è da sempre stato sorprendentemente solido. Tra i giochi più amati di tutti i tempi non mancano le simulazioni di guida, che hanno permesso a tantissimi appassionati di vivere il sogno di scendere in pista.
Il Team McLaren è stato in grado di tramutare questo desiderio in qualcosa di più. L’obiettivo del World’s Fastest Gamer era quello di trovare il giocatore più abile nei simulatori di guida e offrire al fortunato (e abile) vincitore dell’evento un posto ufficiale nella scuderia. Dopo mesi di competizioni serrate, interviste e test, a dimostrarsi il più veloce tra i 30 mila partecipanti è stato l’olandese Rudy Van Buren.
Un professinista a tutto tondo
Sin da quando la competizione World’s Fastest Gamer è stata annunciata a maggio di quest’anno, è parso ovvio che si trattasse di qualcosa di più di una semplice trovata pubblicitaria. Alla McLaren la cosa è stata presa molto seriamente e al vincitore è stata offerta una possibilità unica, insieme a tante responsabilità. Essere il più veloce pilota al mondo è diventato qualcosa di più che un titolo di cui vantarsi: un lavoro a tempo pieno come “pilota ufficiale nelle simulazioni”.
In quanto parte del team il vincitore non ha solo dovuto dimostrare di essere bravo a giocare ai videogiochi. Per essere un pilota ufficiale (anche come simulatore), infatti, è necessario possedere caratteristiche fisiche e psicologiche non comuni. Non sorprende dunque che la scelta finale sia ricaduta su un ragazzo giovane e in eccellente forma fisica. Rudy Van Buren può vantare dalla sua anche un’esperienza niente male nel mondo dei motori. A soli 11 anni l’olandese aveva ottenuto il titolo nazionale di Go Kart e la passione l’ha accompagnato tutta la sua vita. Ora venticinquenne, avrà la possibilità di vivere il proprio sogno e dare il meglio di sé per McLaren.