Il panorama videoludico competitivo non è solo Europa, U.S.A. o Corea del Sud, ma si compone anche tante realtà che contribuiscono allo sviluppo e alla diffusione degli esports. Uno degli esempi è rappresentato dall’India e dalla neonata ESL India Premiership.
Quattro tornei per aumentare la popolarità
A maggio del 2016 ESL, in collaborazione con Nodwin Gaming (compagnia leader nello svillupo del Egaming indiano), ha dato vita al primo campionato nazionale di esports dove più di 3000 tra team e singoli giocatori indiani si sono sfidati per conquistare uno dei 16 posti disponibili per i tornei di Counter Strike: Global Offensive, Heartstone, Dota2 e JustDance 11. Come montepremi totale ben 65000 dollari.
Ralf Reichert (Director Manager ESL) i microfoni di Talkesport ha espresso la speranza che il mercato indiano possa diventare uno dei più importanti della regione asiatica: “I giocatori di esports sono famosi in tutto il mondo tranne in India”.
Sempre sulle colonne di Talkesport, Akshat Rathee (CEO Nodwin Gaming) ha parlato di come i giocatori professionisti abbiano fatto di un passione un lavoro, cosa che in India non accade. Lo scopo della ESL India Premiership sarà quella di rendere i giocatori indiani non solo degli atleti d’alto livello ma anche famosi.