Un altro anno esportivo va in archivio e con esso sono state fornite le varie risposte a domande formulate ad inizio annata.
Un Esports Report 2022 dove, in primis, la prima dimostrazione riguardante le domande che ci siamo posti era relativa al ritorno on stage.
Una domanda che ha avuto esito affermativo visto i grandi eventi che sono tornati nel formato originale o si sono svolti con la presenza del pubblica.
EVO, Worlds come esempi del primo caso, PGL Antwerp o ESL Rio Major per il secondo, manifestazioni che hanno avuto il comun denominatore del pubblico nell’arena.
Evo 2022 has come to a close.
— Evo (@Evo) August 8, 2022
Thank you to all of our participants, viewers, and partners who have made Evo's return to in-person competition unforgettable.
Join us again at Evo Japan March 31-April 2, 2023. pic.twitter.com/6ywbvncSk4
Blizzard: Situazione di stasi
Una delle case che erano sotto la lente d’ingrandimento del pubblico è Blizzard, anche per le varie vicende extra-esportive.
Il Blizzgate continua nel suo corso con il matrimonio Activision-Microsoft, di cui la casa d’Irvine è spettatore interessato, che riempe ogni giorno le cronache videoludiche.
In questo contesto, la scena competitiva dei vari titoli ha vissuto una situazione di stasi con pochi picchi massimi.
Uno di essi è rappresentato da Overwatch con l’approdo del secondo capitolo che ha risvegliato dal torpore che stava vivendo da qualche anno.
La League disputata su tale titolo e il ritorno della World Cup sono ottimi elementi per permettere di poter battagliare con altri concorrenti.
Un 2022 che ha registrato uno Starcraft 2 sempre vivo in termini di scena competitiva ma con alcuni segni di cedimento rappresentati dal vedere alcuni suoi esponenti virare verso altri lidi.
L’altra faccia della medaglia è rappresentato da Hearthstone che ha vissuto una stagione di completo anonimato.
Uno continuo lavoro nel portare linfa vitale al titolo ma che paga la scelta di portare gli eventi sul formato online, eccezion fatta per le World Finals.
Oltre a ciò, si aggiunge anche l’impossibilità da parte di soggetti terzi di poter organizzare tornei, elemento detenuto da qualche anno da Blizzard.
Una situazione che rischia seriamente di vedere il card game scomparire dai radar dei piani alti della scelta esportiva.
EA Sports: La fine di un ciclo
Il 2022 è stato l’anno in cui è stata annunciata la conclusione di un matrimonio, quella tra EA Sports e FIFA.
Quello che doveva essere l’anno in cui EA doveva tornare in grande stile con i suoi circuiti, si è mostrata come la fine di un ciclo.
Quello che inizierà sarò l’ultimo anno in cui le FIFA Global Series avranno il vessillo della casa americana.
Evento che ha oscurato completamente il primo anno della gestione EA all’interno del brand videoludico di Formula 1.
Arc System Works: Occasione sprecata
Ultimo quesito posto per il 2022 riguardava la scena dei fighting games e, in particolar modo, Arc System Works.
Anno che la casa nipponica, con Strive, doveva diventare il re della scena visto anche il successo ottenuto all’EVO con l’evento col maggior numero d’iscritti in questa stagione.
Invece, tale trono, viene condiviso dai sempre verdi Street Fighter 5 e Tekken 7 che rimangono sulla cresta dell’onda.
Occasione considerata sprecata per ARC per via dell’altro titolo in cui si riponeva fiducia in questi 365 giorni ossia DNF Duel.
Rilasciato all’inizio estate, il titolo doveva rappresentare il next big thing, specie nella categorie degli anime fighters.
Invece, dopo il suo rilascio, ha iniziato un lento declino che non ha trovato freni, seppur sia stato inserito all’interno del ARC World Tour
Una situazione che, con l’avvento di una futura patch, si spera possa migliorare e di poter prendere quella posizione di comando.