Ormai manca meno di un mese all’inizio del nuovo anno competitivo di Hearthstone: l’Anno del Drago. Rise of Shadows, la prima espansione, è stata recentemente annunciata, ma con le buone notizie arrivano anche le brutte (per alcuni). Ben tre espansioni del formato Standard faranno infatti il loro ingresso in quello Wild.
Questa serie di tre articoli punterà a sottolineare le gravi perdite che ciascuna di esse lascerà a ogni classe. Cominceremo dicendo addio alla prima espansione dell’Anno del Mammoth: Journey to Un’Goro.
Le Quest
Le leggendarie esclusive di classe di questa espansione devono dare il loro addio allo Standard. Tra di esse, ricordiamo Open the Waygate e il suo periodo d’oro basato sull’OTK con Anthonidas e le Sorcer Apprentice, Awaken the Makers (divenuta popolare con l’APM Priest) e Fire Plume’s Heart, che ha avuto successo nel creare l’archetipo del Taunt Warrior laddove Bolster aveva fallito e ha continuato a mantenere viva la figura di Ragnaros dopo la sua rotazione in Hall of Fame.
Infine ricordiamo The Caverns Below, l’unica carta non appartenente al Set Base o Classico ad aver subito più di un nerf e che ha visto sempre un ritorno a ogni nuova espansione.
Druid
Tyrantus e Giant Anaconda hanno contribuito a creare l’archetipo del Big Druid, inizialmente con un piccolo supporto di Earthen Scales, che poi è finito anche nelle varie versioni di Miracle Druid con Mecha’Thun o Hakkar.
Living Mana invece, ci ricorda che è esistito un ottimo Aggro Druid in un primo periodo, ma che poi è lentamente morto.
Hunter
Rexxar perde due carte che sono parte integrante dei due mazzi principali della classe: Terrorscale Stalker e Crackling Razormaw. Il primo è un servitore fondamentale per attivare i Deathrattle nel Deathrattle Hunter, mentre il secondo è il perfetto turno 2 nel Mid-Range Hunter se si è riusciti a giocare una Beast a 1 mana il turno prima, oltre che un ottimo bersaglio per Dire Frenzy.
Mage
Il Mage dice addio alle sue due Epic: Meteor, molto utilizzata in Big Mage, e Primordial Glyph, Spell “salva vita” dei vecchi Tempo.
Via anche Secret Mage, di cui faceva parte anche Arcanologist, il turno 2 perfetto di questi due tipi di mazzi.
Paladin
Ci saluta anche la leggendaria Sunkeeper Tarim, forse una delle carte più forti dell’espansione, perfetta per ogni genere di Paladin. Vinecleaver e Lost in the Jungle sono parte integrante dell’Odd Paladin che comunque non esisterà più con l’inizio del nuovo anno, poiché Baku the Mooneater finirà in Hall of Fame dopo solo un anno di attività.
Spikeridged Steed ha pilotato numerosi mazzi Mid-Range e Control con grande successo e quest’ultima, assieme a Tarim e alla Hydrologist, è parte dell’Even Paladin, anche quello presto in pensione.
Priest
Lyra the Sunshard è stato un servitore che ha sempre funzionato da contorno ai mazzi Control o Combo del Priest, mentre Shadow Vision è sempre stata una presenza fissa in ogni mazzo per l’incredibile valore che apporta con il suo utilizzo.
Un altro compagno di merende è il Radiant Elemental, utilizzato per la combo in APM e Cloning Priest o semplicemente per lo sconto sulle Spell. Fuori da questi generi c’è Free from Amber, che è stata partecipe nello Spiteful Priest assieme a Mind Control come carta fondamentale nell’evocare servitori enormi con la Spiteful Summoner.
Rogue
Sherazin, the Corpse Flower e Hallucination sono stati due fiori all’occhiello (gioco di parole voluto) nei primi esperimenti di Miracle Rogue post-uscita di Journey to Un’Goro. Dopodiché, si sono persi nel percorso.
Ma la vera carta fondamentale è Vilespine Slayer, una rimozione con servitore annesso davvero incisiva in questa classe. Mimic Pod invece ha aiutato il Quest Rogue nei suoi primi mesi di vita designando, alle volte, il servitore che avrebbe completato la Quest.
Shaman
Kalimos, Primal Lord è stata fortemente sopravvalutata nel primo periodo dell’uscita dell’espansione e solo ultimamente, con l’Elemental Shudderwok Shaman, ha rivisto la luce. La vera carta che ha dato il via a un’epoca di Control/Combo Shaman è stata Volcano, capace di pulire il campo da servitori fastidiosi senza neanche un’eccessivo costo. Primalfin Totem l’abbiamo invece visto nel Totem e nell’Aggro Shaman, carta molto fastidiosa se evocata al turno 2.
Warlock
Clutchmother Zavas ha visto la luce in qualche periodo sparso della sua vita nello Standard, ma mai in un mazzo veramente forte. Bloodbloom è l’unica altra carta debolmente utilizzata solo in Mecha’Thun Warlock, ma neanche questa è stata così incisiva nel metagame.
Warrior
King Mosh vede un breve utilizzo in Control/Taunt Warrior, ma decade subito per lasciar spazio a carte molto più potenti e che non necessitano del supporto di una seconda carta per essere efficaci. Cornered Sentry ha avuto spazio in Taunt Warrior per contrastare il Taunt Druid e l’allora nuova carta Witching Hour, mentre la presenza che è sempre stata fissa in quest’ultimo mazzo è il Direhorn Hatchling per un valore di anti-fatigue e del Taunt stesso.
Leggendarie Neutre
Hemet, Jungle Hunter ha contribuito a costruire alcuni mazzi combo, ma principalmente è sempre stata una carta marginale. Più protagoniste sono state invece Elise the Trailblazer, principalmente utilizzata in Odd/Control Warrior, e Spiritsinger Umbra nel Cube Warlock e in altri mazzi orientati al Deathrattle.
Epiche Neutre
Si era inizialmente discusso se cambiare il Battlecry di Charged Devilsaur in un semplice Rush, che però avrebbe avuto lo stesso impatto sul metagame (difatti la meccanica di Recruit è stata la compagna perfetta per questa carta). Sempre rimanendo sul tema dinosauri, ci abbandona anche il Gentle Megasaur che ha supportato in maniera eccellente l’archetipo Murloc, principalmente il Murloc Paladin.
Passando a qualcosa di simile troviamo da una parte il Primordial Drake, uno dei pochi Dragon presenti in Journey to Un’Goro e superba carta difensiva, e dall’altra Bittertide Hydra, Beast che punta a uno stile aggressivo che non teneva conto del suo effetto negativo.
Un altro membro di un’altra tribù è il Blazecaller, che forniva una grossa rimozione e un buon corpo per l’archetipo Elemental. Bright-Eyed Scout ha invece sempre puntato ai mazzi “Big” per donargli pescate più economica e in curva (anche se si finiva sempre per pescare le carte di costo inferiore ai 5 mana). Ultima, ma non per importanza, la Gluttonous Ooze che, con una semplice copia, svolgeva il compito della Acidi Swamp Ooze nei mazzi Dispari.
Rare Neutre
In questa sezione abbiamo una temibile triade. Prima tra tutte la più amata/odiata, Stonehill Defender, che oltre a offrire protezione donava anche carte incredibilmente forti, soprattutto al Paladin. La successiva, utilizzata per un tema più aggressivo, è il Vicious Fledgling, carta poco quotata prima dell’uscita dell’espansione che si è rivelata subito una minaccia se la si lasciava attaccare anche solo una volta e gli avversari facevano carte false per eliminarla. Una carta venuta fuori solo nell’ultimo periodo è stata il Devilsaur Egg, servitore sfruttatissimo dal Deathrattle Hunter (poiché l’avversario non vuole distruggertela, ma nemmeno fartici giocare sopra gli attivatori di Deathrattle).
Da non dimenticare un’altra Beast che è stata al centro delle attenzioni prima dell’Anno del Corvo. Stiamo parlando di Golakka Crawler, che ci ha sempre difesi dai temibili pirati e continuerà a farlo in Wild.
Comuni Neutre
Ben tre Elemental nelle comuni che dovremmo salutare. Prima tra tutte la versatilissima Fire Fly, adatta a ogni genere di mazzo e praticamente il servitore a costo 1 perfetto per ogni mazzo senza pretese tribali. A seguire vi è il Tar Creeper, unico a sfruttare la meccanica dei “creeper” a essere realmente utilizzato nel competitivo, poiché fornisce le statistiche di un Sen’Jin Sheldmasta, ma solo nel turno avversario e costa 1 mana in meno. Un grande compagno del Quest Rogue è stato il Glacial Shard, che con il suo “Ice to meet you!” riusciva a fermare il gioco dell’avversario e sempre parlando di servitori tribali, Rockpool Hunter, assieme al Gentle Megasaur è stata la carta che ha riportato in auge l’archetipo dei Murloc.