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Acer e Red Bull rinnovano la loro collaborazione all’insegna dell’esport

Si rinnova ancora una volta la collaborazione tra Acer e Red Bull. La partnership, iniziata a maggio lo scorso anno, ha visto le due aziende produrre contenuti mirati al settore gaming con risultati davvero ottimi.

Tra i progetti spiccano i documentari. “Part of the Game” ha messo alla luce le città che più si sono messe in mostra in questa nuova era dell’esport. La serie “eSports Unfold” ha invece offerto interessanti dietro le quinte, mostrando il lato umano di svariati professionisti e riscontrando un buon successo di pubblico. Unica nota dolente la carenza di doppiaggio o sottotitoli in italiano, cosa che può creare più di un problema ai fan italiani.

I progetti futuri

Per il prossimo anno, Acer e Red Bull Media hanno già finalizzato diversi nuovi progetti come “Prism“. La serie si tufferà di nuovo nel mondo delle competizioni digitali e questa volta darà uno sguardo ai suoi sfegatati tifosi. Arriverà inoltre anche una nuova stagione di “Part of the Game”, che nella racconterà di altre quattro città nel mondo stracolme di “cultura gaming”.

Stringere partnership forti e solide è una caratteristica fondamentale della nostra strategia gaming. Acer e Red Bull Media House del resto condividono un impegno profondo nel supportare i fan di eSport e le gaming community con contenuti originali e di qualità. L’esperienza Acer nel gaming con i prodotti a brand Predator, unita alle capacità di storytelling di Red Bull Media House, consente di offrire contenuti eccellenti ed una viewing experience di alta qualità“, afferma Hajo Blingen, Vice Presidente, EMEA Marketing, Acer Europa, Middle East e Africa. “Non vediamo l’ora di  proseguire con il gioco di squadra avviato con Red Bull Media House per rafforzare ulteriormente le sinergie esistenti tra i nostri premium brand.”

Acer e Red Bull

Altre info su Gian Filippo Saba

Avido giocatore di qualsiasi genere possibile. Alto 1 metro e 80, pesante quanto un ramoscello d'ulivo, è fortemente convinto che la bravura ai videogames sia direttamente collegata al proprio indice di massa corporea. Nonostante ciò pensa ugualmente di esser il Prescelto in virtù di un sogno rivelatore avuto alla tenera età di 6 anni, in cui Crash Bandicoot gli rivelò i segreti del mondo videoludico.

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