Il Brasile è la nazione dell’area del Sud America dove si raccolgono i maggiori investimenti del mondo esportivo. Eventi come il Blast di Sao Paulo o il DreamHack Rio sono una prova della crescita del mercato verdeoro.
Uno sviluppo che trova un rallentamento a causa del governo federale e dell’emendamento proposto da Eduardo Girao. Il 3 giugno il senatore di Podemos ha chiesto la modifica della proposta di legge 383/2017 in merito alla regolarizzazione delle competizioni videoludiche nel Paese.
Il testo propone di vietare dalla classificazione di esport riconosciuti alcuni titoli considerati troppo violenti, con contenuti sessuali espliciti o che inneggiano all’odio o all’uso di stupefacenti. «Non si può considerare uno sport qualcosa che, per definizione, ha valori opposti a quelli perseguiti da coloro che praticano uno sport» avrebbe dichiarato lo stesso Girao, secondo il sito maisesports.
Al momento non èstata resa nota in via ufficiale la lista dei videogiochi che verrebbero “banditi” attraverso tale provvedimento, ma titoli come CS:GO o Rainbow SiX: Siege, molto in voga in Brasile, sono i principali indiziati.
La proposta di legge al momento è al vaglio della commissione Educazione, Cultura e Sport brasiliana. Continua però ad essere cancellata su richiesta del nuovo relatore, il senatore Eduardo Gomes.