A un mese dalla Capcom Cup 2018, che incoronerà il vincitore della stagione competitiva ufficiale di Street Fighter V, la classifica del CPT subisce un brusco cambiamento. La star coreana Lee ”infiltration” Seon-woo, undicesimo nel ranking mondiale, si ritira dalla competizione per via delle accuse di violenza domestica ai danni della sua ex moglie. Il giocatore non prenderà parte nemmeno alle tappe della prossima edizione del Tour per tutto il 2019.
La vicenda era stata resa pubblica da alcuni blogger asiatici e ha rimbalzato tra i membri della community per tutto il mese di settembre. Dopo un breve post sulla sua pagina Twitter, lo stesso Infiltration si era ritirato nel silenzio.
È stato il suo team – Panda Global – a fare le prime dichiarazioni ufficiali nella serata di ieri, con le quali è stata ufficializzata la risoluzione del contratto con il giocatore.
«Non condoniamo nessuna forma di violenza, tuttavia avevamo il dovere di investigare per non prendere provvedimenti basati su informazioni parziali o non verificate», si legge in una delle note. «Il 22 ottobre del 2017 ci sono prove di una lite tra Infiltration e la sua ex. Infiltration è stato punito con un ordine restrittivo e, il 30 di novembre, il giocatore ha accettato di pagare una sanzione di circa $630 per ”violenza”».
È stato lo stesso team a rendere pubblica, a seguito, anche una nota ufficiale di Seon-woo, con la quale il giocatore ha comunicato la sua decisione di allontanarsi dalla competizione. Nella stessa, tuttavia, il campione di EVO 2016 si è nuovamente dichiarato totalmente innocente e desideroso di fornire una propria versione dell’accaduto quanto prima.
https://www.youtube.com/watch?v=cMZYxJr0F5U
La stessa Capcom ha lavorato fianco a fianco con Panda Global per fare luce sulla vicenda. A seguito della comunicazione ufficiale publisher, in quanto organizzatore del Capcom Pro Tour, ha dichiarato di aver preso nota della decisione di Infiltration, appoggiandola in toto.
«Sebbene questo incidente non si sia verificato durante un evento CPT, non perdoniamo atti di violenza o molestie. Vogliamo garantire che il Tour offra un ambiente sicuro e invitante focalizzato su una concorrenza sana, con l’aspettativa di un codice di condotta di base».
Una ulteriore violazione, si legge nel comunicato, si tramuterebbe in un allontanamento a vita da tutte le competizioni ufficiali del CPT.