Riot Games sembra intenzionata a fare sul serio nella sua lotta contro il gioco scorretto su League of Legends. Dopo la vittoria di qualche giorno fa ne processo che ha portato alla chiusura del sito di scripting LeagueSharp e al risarcimento di 10 milioni di dollari, questa volta a tremare è DivineSmurfs.
Truffatori recidivi
DivineSmurfs.com è stato accusato dalla società americana di appropriazione illegale di materiale intellettuale, ossia di migliaia di account di League of Legends rubati ai legittimi proprietari, attirati con la falsa promessa di ricompense in gioco sul sito dal suo proprietario, Zachary Kaufman.
“Produciamo noi stessi tutti i nostri account smurf. Siamo le uniche persone ad avervi avuto accesso prima di essere venduti a voi e non provengono da nessuna terza parte” recitava tra le sue pagine. Per far sembrare il tutto ancora più legittimo poi, veniva offerta agli acquirenti una garanzia nel caso in cui gli account comprati diventassero o si scoprissero inutilizzabili a causa di ban per trading.
L’uomo era stato sorpreso già in passato dalla Riot a vendere profili descritti come di proprietà dalla stessa casa sviluppatrice. Naturalmente, la compravendita e lo scambio di profili sono severamente vietati dagli stessi termini di utilizzo di League of Legends perciò, sotto la minaccia di azioni legali, Kaufman chiuse il la sua attività per poi riaprirla poco dopo sotto un altro nome.
Neanche questo secondo tentativo di truffa però è riuscito a passare inosservato e, grazie ad uno stesso impiegato Riot che si è prestato al gioco, il traffico illecito è stato immediatamente segnalato alle autorità.
“Il modello di business di DivineSmurfs era quello di vendere account rubati a giocatori ignari (che pensano acquistare un prodotto legittimo e autorizzato) e intascare poi il ricavato anche nel caso in cui l’account fosse effettivamente bannato dalla stessa Riot” si legge negli atti del processo.
Attualmente il sito web non è più accessibile, sarà questa l’ultima avventura su Runeterra di Zachary Kaufman?