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Gen. G Gold e gli OMG vincono il PUBG Invitational 2018

Il primo grande evento ufficiale al mondo del popolarissimo Battle Royale di PlayerUnknown si è appena concluso. Alla Mercedes-Benz Arena di Berlino i 20 migliori team al mondo si sono sfidati per ottenere il titolo di campioni. La posta per questo primo Major della PUBG Corporation è stata davvero alta: i tornei in prima e terza persona del PUBG Invitational 2018 hanno messo sul piatto un montepremi complessivo di 2 milioni di dollari.

Dominio asiatico

Il mondo del videogioco competitivo è da tempo dominato dalle squadre asiatiche. A parte le dovute eccezioni, i grandi eventi vedono spesso, se non sempre, salire sul podio una squadra coreana, cinese o giapponese. Il PUBG Invitational 2018 non è stato da meno. Nonostante le ottime prestazioni degli europei Team Liquid e WTSG, a trionfare in entrambe categorie sono state due organizzazioni orientali.

La classica modalità in prima persona è stata dominata dagli Oh My God. La formazione capitanata da xiaorong ha conquistato il primo posto con un totale di 3425 punti, guadagnati grazie ai 3 primi posti ottenuti durante gli 8 round del torneo.
Nella modalità in terza persona, invece, a salire sul gradino più alto del podio è stata la formazione Gold dei Gen.G. I coreani, guidati dall’ex pro player di Overwatch, EscA, sono stati capaci di superare di ben 670 punti i secondi classificati Team Liquid.
A ciascuna delle squadre vincitrici sono entrati in tasca più di 400 mila dollari.

I Gen.G sono stati protagonisti anche dell’evento di beneficenza svoltosi durante il PUBG Invitational 2018. Lo stesso EscA e il compagno Simsn hanno formato una squadra con due noti streamer coreani, Evermore (famoso per aver vinto il primo evento al Gamescom 2017) e JuanKorean, per competere per il premio in denaro da devolvere a un ente benefico di loro scelta.

“Non siamo ancora pronti”

Inclusi gli spettatori cinesi, la manifestazione ha registrato un picco di 60 milioni di spettatori contemporanei e una media di circa 17 milioni. Numeri del genere fanno ben sperare per il futuro esportivo del titolo, i cui sviluppatori hanno da poco annunciato un massiccio piano di investimenti quinquennale.

Nonostante questo, l’entusiasmo per la crescita nel mercato videoludico competitivo non sembra aver coinvolto il creatore stesso del gioco. Secondo quanto riportato da PCGAmesN, Brendan “PlayerUnknown” Greene non reputa PUBG ancora pronto per l’esport.

Non siamo pronti per l’esport e non abbiamo mai detto di esserlo. [L’Invitational] è in realtà più un esperimento sul formato e sulla modalità spettatore.

Si potrebbe discutere su quanto sia giusto organizzare eventi di tale portata, mettendo in palio così tanti soldi, con giochi non pronti. Tuttavia l’attenzione mediatica che tutt’ora ruota attorno ai Battle Royale probabilmente farà in modo di accelerare i tempi verso un prodotto sempre migliore non sono da giocare ma anche da guardare.

Altre info su Gian Filippo Saba

Avido giocatore di qualsiasi genere possibile. Alto 1 metro e 80, pesante quanto un ramoscello d'ulivo, è fortemente convinto che la bravura ai videogames sia direttamente collegata al proprio indice di massa corporea. Nonostante ciò pensa ugualmente di esser il Prescelto in virtù di un sogno rivelatore avuto alla tenera età di 6 anni, in cui Crash Bandicoot gli rivelò i segreti del mondo videoludico.

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