La scena esportiva italiana è in grande fermento viste le recenti novità sia in ambito editoriale che sportivo. In tutto questo calderone di eventi arriva la notizia della nascita di una nuova realtà italiana. Si tratta della A.I.eSp (Associazione Italiana Esports) presieduta da Marcel Vulpis (giornalista e fondatore di sporteconomy.it).
Queste son le sue parole a margine delle presentazione alle agenzia di stampa:
Nelle ultime settimane, insieme a professionisti, di assoluto livello in ambito sportivo, come Francesco Purromuto (segretario generale) e Luca Nardi (direttore generale), ho deciso di lanciare sul mercato dei competition games, più conosciuto dal grande pubblico come “Esports“, un’Associazione denominata A.I.eSp. (Associazione Italiana Esports), che ha come obiettivo principale quello di sviluppare, nel nostro Paese, un ‘ecosistema’ attorno al tema degli sport elettronici
Vulpis, nel proseguo del suo discorso di presentazione, ha posto anche quali saranno gli obiettivi della neonata associazione:
L’intervento del CIO a ‘favore’ di questo nuovo mercato impone una serie di attente riflessioni da parte di tutti gli addetti ai lavori (atleti, team, organizzatori di eventi, sponsor, promoter, manager, ecc.), su terreni spinosi come “match fixing”, “scommesse sportive” e “doping”, soprattutto se si vorrà entrare nella cornice degli sport a cinque cerchi. Serve in primis l’adozione di norme condivise, il rispetto di quelle già previste dalla carta olimpica, ma anche l’utilizzo di strumenti essenziali come contratti standard per la gestione di atleti, così come contratti assicurativi (con particolare attenzione alle esigenze di questo settore). Senza dimenticare la formazione e l’assistenza legale per manager, atleti e team.
Mi auguro che il CONI di Giovanni Malagò, anche su nostro impulso, intervenga quanto prima per “normare” il settore, che, a nostro parere, una volta esploso potrebbe arrivare a superare, per numero di tesserati, anche quelli oggi presenti nel mondo del calcio.
Il nostro goal è diventare l’associazione di riferimento/raccordo nel mondo delle istituzioni (si pensi soltanto ai rapporti con i due rami del Parlamento, e con ministeri come MIUR, Sport, Salute o Agenzia Nazionale Giovani, o con organizzazioni di settore come l’AESVI, in capo a Confidustria Cultura Italia).
Sarà un lavoro molto lungo, complesso e difficile, perché il mercato tricolore, attualmente, non presenta i numeri che vediamo all’estero. Abbiamo assistito, in questi ultimi mesi, al fiorire di convegni e workshop sul fenomeno Esports, ma le best practices, purtroppo, riguardavano solo esperienze attivate in altri mercati, una considerazione, quest’ultima che deve portare tutti gli attori presenti in Italia a fare gruppo e ad entrare in una ‘casa’ comune, che agevoli questo processo di sviluppo del settore tricolore.