Sembrava ieri, quando Riot Games annunciava l’adozione del sistema di franchising in Nord America nel 2018. Gli esperti cercarono di prevedere quali squadre sarebbero riuscite a rimanere, certi che il panorama competitivo sarebbe stato irriconoscibile. Prepariamoci anche noi, perché lo stesso sta per accadere alle EU LCS, secondo un rapporto di ESPN.
Riot aprirà già da oggi delle candidature che porteranno ad un nuovo processo di selezione per le squadre. Le organizzazioni che riusciranno a superare questa scrematura firmeranno accordi di partnership triennali. La quota iniziale richiesta alle squadre selezionate già facenti parte delle EU LCS sarà 8 milioni di euro, mentre ai nuovi arrivati saranno richiesti 10,5 milioni di euro. Il supplemento chiesto alle nuove squadre sarà usato come base per la creazione di un fondo-paracadute per le squadre endemiche scartate.
Vantaggioso per tutti…
Con questa ristrutturazione interna Riot condividerà i guadagni generati da sponsorship pubblicitarie, diritti mediatici e vendita di merchandising. Alle squadre sarà offerto il 32,5% degli introiti (distribuito in base a criteri annunciati l’anno scorso). Il 35% sarà invece riservato ai giocatori, il cui stipendio minimo passerà da 24 195 euro a 60 709 euro annuali, secondo una speculazione di ESPN.
Gli alti costi iniziali difficilmente scoraggeranno le organizzazioni interessate. A comica conferma di questo, basta ricordare l’enorme affluenza di squadre europee alle ammissioni per le NA LCS l’anno scorso. Con una tassa d’ingresso praticamente identica G2 Esports, Fnatic, Splyce, e Misfits erano disposti anche a traslocare in un altro continente. Come api attirate dal miele, le migliori squadre europee avevano così provato ad accedere a un circuito oggettivamente più vantaggioso, pronte ad abbandonare le loro origini e dimostrando ancora una volta che ogni cosa ha un prezzo, perfino la nazionalità.
…oppure no?
A seconda dei discriminanti e dei risultati del processo di candidatura, non tutte le organizzazioni attuali potrebbero giocare sotto i riflettori. Secondo quanto specificato da Riot, per quanto riguarda i criteri di selezione le squadre meno performanti, o addirittura quelle meno popolari, potrebbero ritrovarsi in leghe inferiori. Dopo la conclusione dei termini di candidatura in Nord America, per esempio, quattro team endemici (tra cui addirittura gli Immortals), sono stati esclusi. Crudele mondo, quello degli affari. Al posto dei vecchi team entrarono a far parte delle NA LCS investitori provenienti anche da altri settori, come l’NBA. Dato il grande interesse che si sta fomentando negli ultimi anni per l’esport, non è da escludersi che accada la stessa cosa qui da noi (magari vedremo qualche associazione calcistica prendere il posto dei Giants, nda).
Il processo di franchising si concluderà verso la fine del 2018, dandoci un sacco di tempo per fare speculazioni. Secondo voi quali squadre saranno scartate? Restate sintonizzati per avere ulteriori aggiornamenti!