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APH Gaming scioglie il team di CS:GO dopo solo 4 mesi

Tutti sappiamo quanto l’esport sia ancora ai “primi passi” qua in Italia rispetto ad altri Paesi europei, è quindi normale che ci siamo annunci su annunci di organizzazioni che cercano di promuovere il settore formando squadre diverse per più titolo differenti. Non sempre però tutto fila liscio e qualche volta i team durano molto poco, come nel caso degli APH di CS:GO.

A gennaio la asd APH Gaming aveva annunciato la formazione di una squadra competitiva dello sparatutto. Il progetto però ha avuto vita molto breve, visto che 2 giorni fa gli stessi APH hanno annunciato lo scioglimento di tale team. Ovviamente la cosa ha suscitato polemiche all’interno della community, basate sopratutto sulle motivazioni date dalla asd:

  • mancata firma e consegna dei contratti individuali a distanza di quattro mesi dalla proposta e nonostante numerosi solleciti,
  • comunicazioni assenti o deficitarie sulle attività della squadra (allenamenti, tornei),
  • mancata comunicazione dei cambi di roster effettuati senza consultare l’associazione,
  • inserimento in squadra di giocatori non tesserati con l’associazione né a GEC – Giochi Elettronici Competitivi,
  • mancata partenza della classroom di CS:GO, prima accettata ma poi mai espletata,
  • mancata o ritardata consegna del materiale fotografico richiesto con largo anticipo per le grafiche sul sito.

Entrambe le parti

Il problema è sorto quando 2 dei giocatori del team, minorenni, hanno deciso di non firmare il contratto con la ASD per paura della penale da 1000 euro. Onestamente non mi sento di biasimarli, non per l’esistenza della clausola con una penale, piuttosto perché se da minorenne mi avessero detto che avrei dovuto sborsare una cifra simile in caso avessi deciso che quella non era la strada che volevo intraprendere mi sarei spaventato. Anzi, probabilmente mi spaventerei anche adesso.

Le dichiarazioni rilasciate a TGM Esports da parte di APH Gaming e di alcuni dei giocatori in questione mi fanno personalmente pensare che sia stata proprio questo il dettaglio che ha aiutato i giocatori a prendere la scelta di allontanarsi dalla società, non rispettando gli accordi presi in precedenza. Questo ha poi spinto gli APH ha fare la scelta di chiudere il suo progetto di CS:GO.

Vale la pena sottolineare anche che la community non ha reagito bene alla scoperta dell’esistenza di tale penale nel contratto, ma cercando di vedere la cosa dal punto di vista degli APH, onestamente non vedo il problema. Un’organizzazione che sta investendo su dei giovani ha certamente bisogno di sentirsi coperta in caso le cose non vadano per il meglio. Aggiungiamoci il fatto che gli introiti degli APH non sono sicuramente da capogiro, il volersi dare una via di uscita che permettesse loro di dare più aiuto possibile ai giocatori dal punto di vista finanziario mi sembra più che corretto.

Altre info su Martino Andreozzi

Giovane, appassionato di videogame e probabilmente in lizza per il titolo di persona più sfaticata al mondo. Sogna di diventare abbastanza divertente da poter scrivere una biografia decente un giorno.

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