Intervista alla Nazionale Personal Gamer di League of Legends in compagnia del nostro Rouzeido.
Presentatevi
Counter: Piacere, sono “Counter” Giacomo Manconi, Master ADC. Ho giocato in diversi team italiani, come Aatrax, Inferno ed Orizon.
Gnaffo: Mi chiamo Nicola Paolucci, in game “Gnaffo”, e gioco da 3 anni. L’Elo massimo raggiunto è stato Master 100 lp. Ho giocato in vari team italiani, dagli Element agli Ext ed infine nei Liquid… e… e basta immagino…
Crash: Salve a tutti! Mi chiamo Luca Incorvaia e il mio nickname ingame è “Crashh”. Inizio con nel competitive proprio con questo torneo, dato che ho sempre giocato come SoloQ player. Il massimo Elo raggiunto è stato Diamante 2, adesso Diamante 3, ma ho ricominciato a giocare attivamente da poco.
Psycho Pass: Gioco da metà/fine Season 3 ed è nato come hobby mentre andavo all’università. Quando ho iniziato a giocare in maniera un po’ più seria mi sono messo in contatto con vANEZ per ricevere del coaching. In Season 4, dopo la patch dei Juggernaut, la piega che ha preso il meta in toplane non mi è piaciuta ed ho iniziato a giocare in giungla. Ho giocato nel “competitivo” in due team, uno svedese ed uno inglese, e questa è la mia prima esperienza italiana.
Valex: Sono Valerio “Valex” e gioco da tanto, circa dalla Season 2. Ho partecipato a tantissimi tornei, ricordo le prime LAN qui in Italia come la Dreamland di Arezzo, con il PC caricato in spalla e le serata passate a dormire per terra coi ragni davanti alla faccia… Adesso i tornei sono molto più friendly e sono contento di vederne l’evoluzione!
In Indonesia potreste trovarne comunque di ragni, e anche di molto grossi…
Valex: Beh, significa che parto già con una buona esperienza! Per me il problema si crea quando si va dal ragno in su… Tipo un varano indonesiano!
Qual è stato il vostro primo videogioco? Come sono maturati i vostri gusti a riguardo?
Counter: Non ricordo di preciso, ma sono abbastanza sicuro fosse Crash Bandicot sulla PS1… Poi crescendo sono passato a WoW su PC e poi su League of Legends, che fu anche la mia prima esperienza competitiva in fatto di videogiochi.
Gnaffo: Warcraft 3 è stato uno dei miei primi videogiochi comprato dal mi babbo. Poi piano piano ho provato ogni genere, fino a fermarmi sui MOBA. Prima di LoL ho giocato a Companions of Fears, uno strategico in tempo reale basato sulla seconda guerra mondiale, e sono stato in top ladder per un annetto consecutivo giocando anche in ESL. Ho provato anche qualche FPS ed MMO per divertirmi.
Valex: Il primissimo – credo gattonassi al periodo – fu Prince of Persia, quello a cubetti in 2D. Avendo un fratello e 2 cugini a cui sono molto legato ricordo nitidamente che giocavamo spesso a Street Fighter e Bomberman. Prima di LoL giocavo a GuildWars ed eravamo anche in Top 3, ma non era un esport molto seguito al periodo.
Crash: Fin dai miei 4-5 anni ho avuto tra le mani un PC, ricordo Age of Empires e i pomeriggi passati nelle sale giochi con Metal Slug. Successivamente sono passato agli FPS come Call of Duty.
Da FPS a MOBA? Curioso…
Crash: Sì, perché giocavo in ESL ad un FPS poco conosciuto chiamato Cross Fire. Poi sono passato a League of Legends e praticamente non riesco più a tornare su altri videogiochi! Ho provato con gli MMO, ma non sono riuscito ad integrarmici.
Valex, che ne pensi del meta della Midlane?
Valex: Guarda, il meta Midlane è molto orientato su campioni statici e control mages al momento. Da un certo punto di vista mi favorisce dato che sono i campioni che preferisco, ma ammetto che è molto più noioso rispetto ad un meta assassin che impone roaming e forza kills ovunque.
Un campione che ti terrorizza avere contro?
Valex: Oddio… Attualmente potrei dirti Leblanc, essendo l’unica assassina realmente utilizzabile. Precedentemente ti avrei detto Zed, ma dopo l’ultimo nerf non si vede più di tanto.
E tu Gnaffo? Che si dice in Toplane?
Gnaffo: La situazione è pessima in Toplane. Puoi prendere quello che vuoi, se hai il jungler in squadra che ti piazza la tenda Top hai vinto la lane! Scherzi a parte, al momento mi trovo bene usando Kennen e Rumble. Odio avere contro Gnar, il matchup lo affronti praticamente solo bannandolo.
E la Botlane di cosa ha paura?
Counter: Il meta Botlane è abbastanza ridicolo, almeno in Solo Q. O si prendono Lucian, Jhin o Ezreal e si va aggressivi per ruotare subito nelle linee, oppure si va Tristana o Kog Maw e si cerca di mirare al lategame, ma è comunque una scelta sub-ottimale, dato che basta dare agli avversari un minimo di vantaggio – per esempio con una gank andata a buon fine da parte del jungler avversario – per rimanere indietro senza alcuna possibilità di recuperare.
Crashh: In generale, nonostante i buffs agli Ardent Censer/Mikael supports – come Lulu, Janna e Soraka – i tank rimangono comunque i migliori. Credo il campione più fastidioso da avere contro sia Tahm Kench: è noiosissimo per i compagni di squadra, finita la laning phase.
In Jungle invece, PsychoPass?
PsychoPass: Ho sempre pensato che su League of Legends, buff più – buff meno, i tank junglers siano sempre stati migliori. In SoloQ con il rilascio di Kindred c’è stato un ritorno degli assassini e dei carry come Kha’Zix, Elise e Lee Sin – anche se l’ultimo soffre moltissimo con il prolungarsi della partita. Detesto avere contro Nidalee, è un campione che riesce ad applicare una pressione assurda in ogni momento della partita.
Cosa ne pensate dei Draghi Elementali?
PsychoPass: Guarda, credo che il discorso sia molto ampio e che ogni Drago abbia le sue giuste potenzialità in base alla composizione del team. Per esempio, una aggressiva preferirà il Mountain Drake per chiudere il prima possibile la partita prendendo obiettivi e torri, mentre una da siege preferirà un Ocean Drake.
Counter: Dipende dalla composizione, ma in generale Mountain ed Infernal Drake sono i più ambiti. In ogni caso non credo che sia stato sano inserire questo elemento RNG nel gioco.
Crashh: Sì, Mountain ed Infernal sono sicuramente quelli migliori.
PsychoPass: Io credo invece che questo fattore RNG sul Drago possa far bene. Premia i team più attenti a queste cose e magari la squadra interessata ci penserà due volte prima di sacrificare una torre per un Cloud Drake.
Avete consigli da dare a chi gioca i vostri ruoli?
Counter: Giocare i campioni in meta e guardare solo i propri errori. Poi seguire streaming di persone qualificate – a me per esempio piace molto Sneaky come ADC, e lo consiglio vivamente.
Crashh: Limitare la champion pool e specializzarsi: molti giocatori in Elo basso credono di essere in grado di giocare qualsiasi campione quando in realtà non sono in grado di usarne davvero bene neanche uno. Ovviamente, sempre facendo attenzione e scegliendo i campioni in base al meta.
Valex: Oddio… In Midlane non è semplice, data la varietà dei campioni. In linea di massima, farmare sempre ed il più possibile, e seguire quello che accade sulla mappa, data la centralità della linea. Sempre però nel rispetto dello stile del campione: con un mago si preferirà evitare scontri nelle prima fasi per concentrarsi sul farmare, mentre con un assassino sarà meglio fare pressione sulla mappa.
Psycho Pass: Penso che la regola fondamentale in Jungle non sia tanto scegliere il campione migliore, quanto saper mettere bene pressione, cercare di prevedere i movimenti del jungler avversario e soprattutto giocare aggressivo. Credo sia anche importantissimo collaborare e comunicare col proprio team, anche se sono conscio del fatto che in SoloQ sia difficile.
Seguite gli esports? Che caratteristiche deve avere un gioco per essere uno sport elettronico?
Counter: Seguo solo League of Legends, ed anche poco a dir la verità dato che preferisco fare del mio e mettermi alla prova direttamente. Penso che un titolo per essere competitivo debba essere di squadra, perché il fatto di cooperare con altre persone aumenta di molto la difficoltà del videogioco, che credo sia una caratteristica imprescindibile per un buon esport. Ovviamente bisogna mitigare la cooperazione per i giocatori casual e cercare di avere un buon equilibrio tra accessibilità e profondità di gameplay.
Crashh: La penso esattamente come Counter. Ho provato Dota 2 e l’ho trovato molto confusionario e poco accessibile da uno esterno… Perfino la grafica mi disturbava. Credo poi che uno dei vantaggi di LoL, inoltre, sia il fatto di non richiedere un computer della NASA per raggiungere le prestazioni necessarie a farlo girare decentemente.
Valex: Anche io credo che un videogame debba essere prima di tutto appetibile. Un esport senza giocatori casual è come un comico senza pubblico.
PsychoPass: Io seguivo tutte le competizioni di LoL – EU, NA ed LCK -. Con il nuovo sistema di streaming però è diventato complicato seguire tutte le partite anche solo in EU ed NA, quindi quest’anno ho guardato solo gli highlights. Poi credo che League of Legends abbia anche un’altra cosa sulla propria concorrenza…
Crashh: La lore?
PsychoPass: No, credo che sia il marketing di Riot Games, l’hype che riescono a creare intorno il gioco ed alle competizioni.
Gnaffo: Io guardo solo il campionato Coreano di LoL! Sono i più decenti a giocare, giocano molto di testa e non tirano dritto per il Nexus coi paraocchi.
Avrai i santini di Faker quindi…
PsychoPass, una domanda solo per te, dato che hai seguito così tanto il meta delle competizioni: hai trovato migliore o peggiore questa stagione delle LCS?
PsychoPass: Io l’ho trovata molto più bella ed interessante rispetto alle precedenti. Molto inaspettate le scelte dei team, poca linearità per le composizioni e le strategie e partite belle da vedere. Nelle altre stagioni per esempio c’era sempre il classico toplaner alla JaxFiora che tirava dritto fino al Nexus e quella parte della mappa era abbastanza morta. Con l’ultimo rework dei Draghi e del Rift Herald questo aspetto è migliorato tantissimo.
Perché secondo voi in Italia la situazione degli esports è così frammentata e arretrata rispetto, per esempio, a Germania o America? Credete sia possibile organizzare delle Olimpiadi dei Videogiochi?
Counter: Ci sono tante motivazioni. Prima di tutto il fatto che nessuno punti a League of Legends come stile di vita e lavoro – non c’è supporto da amici e famiglia. Poi non credo che il mondo sia pronto per un evento del genere, particolarmente qui in Italia dove non si sa nemmeno cosa sia l’esport.
Gnaffo: I giocatori non hanno voglia e le organizzazioni non sanno organizzare gli eventi. Comunque non credo sia possibile fare delle Olimpiadi dei videogiochi, per il semplice fatto che una delle principali caratteristiche che permettono l’esistenza delle Olimpiadi normali sia che nessuno “possegga” materialmente le discipline giocate (cosa che invece succede nei videogiochi).
Valex: Penso che quello detto da Counter sia la verità. Perfino gli amici – e parlo quindi di gente molto giovane – non ti danno supporto in una possibile carriera negli esports. Nessuno prende sul serio questa strada e questa cosa si riflette sui giocatori che sono poco motivati e prendono con leggerezza le competizioni. Sono contento però di vedere con ITeSPA una presa di coscienza dell’esport in Italia.
Psycho Pass: Sono d’accordissimo con tutto, ma credo che sia solo la punta dell’iceberg della questione. Detto francamente, siamo ancora dei contadini qui in Italia: chi è in cima, dietro l’organizzazione di eventi, la maggior parte delle volte tende a volerci sempre “mangiare” e guadagnare il più possibile, lasciando le briciole alle piccole realtà ed ai giocatori. Il resto è tutto una conseguenza di questo. Certo, però, vedo un lento miglioramento.