Una settimana orsono, scrivevamo di quella che è considerata la finale più bella dei Worlds delle ultime annate.
Un continuo botta e risposta, protagonisti entrano ed escono dal palcoscenico della O2 Arena di Londra, seguito sia in loco che in streaming, come dimostrato dai 6.9 milioni di persone che erano collegate sulle varie piattaforme.
Uno scontro concluso solo al quinto e decisivo set dove è stato scritto un nuovo capitolo della dinastia dei T1.
Alloro dai molteplici significati, quello che rappresenta il quinto di Faker, ormai ben oltre lo status di Leggenda del titolo Riot Games.
Affermazione, questa, che è la seconda della nuova dinastia bianco-rosso-nera, formata, in linea di massima, da giocatori nati sotto il vessillo T1.
Successo che chiude la stagione competitiva 2024 e che fornisce una grossa eredità sia per la prossima stagione ma per l’intero competitivo d’alto rango di League of Legends.
Sarà solo Corea?
La domanda sorge d’obbligo visto anche l’albo d’oro del Mondiale che, in quattordici edizioni, ha visto trionfare una compagine delle LCK.
Scenario questo che viene amplificato anche che la vittoria in Europa rappresenta il terzo alloro consecutivo da parte di un team del campionato coreano.
Elementi che portano ad ipotizzare al ritorno dell’impero delle sodalizi provenienti da Seoul, come accaduto tra il 2014 e il 2017.
Alla luce di tutto ciò, la risposta che possiamo porre è che, al momento, il discorso Worlds sarà rivolto solo a tali compagini dove le altre regioni faranno da sparring partner che accettare, al massimo, il ruolo di finalista.
Situazione che trova una sorta di orizzonte nebuloso in quel dei primi rivali, ossia i quintetti provenienti dalle LPL.
Ridurre è la miglior soluzione?
Il campionato cinese, oltre a leccarsi le ferite delle ultime sconfitte alle finali dei Worlds, potrebbe iniziare un percorso chiamato Riduzione
Ridurre il numero di partecipanti alle LPL, eliminando quei rami secchi che non contribuiscono alla crescita dell’ecosistema locale.
Voci di corridoio parlano già dell’uscita di scena dei Rare Atom a partire dal prossimo anno, per poi continuare, nelle successive stagioni, con l’abbandono di LGD Gaming e Ultra Prime.
Oltre a ciò, molte organizzazioni stanno decidendo di abbandonare i loro team secondari presenti nella seconda lega nazionale, le LDL.
Scelte che potrebbero portare ad una migliore collocazione delle risorse per poter tornare a primeggiare sul palcoscenico mondiale, ciò a scapito, in primis, della crescita dei talenti locali under 18, già limitata dalle stringenti leggi locali.
Elemento che porterebbe ad una possibilità diaspora verso altre regioni come le neonate leghe Pacifico e delle Americhe.
Unione per evolversi
Le due grandi novità che saranno presenti all’interno dei resoconti di LoL World 2025, due nuove realtà figlie di unioni tra varie regioni.
Da un lato, le Americhe, un conglomerato formato da LCS, LLA e CBLOL diviso in raggruppamento Nord e Sud.
Dall’altro, l’Asia-Pacific, il matrimonio tra la lega vietnamita e le restanti regioni dell’Estremo Oriente presenti nelle Pacific Championship Series.
Due regioni che attraverso tale struttura inizio a diventare meta di tanti giocatori in cerca di sistemazione, anche provenienti da Cina e Corea.
Scenario, questo, per poter evolvere la scena competitiva di questi territori, e poter competere, anche nelle ultime fasi, con i grossi nomi cinesi e coreani.
E l’Europa?
Il più grosso punto interrogativo arrivato in eredità dopo le cronache dei Worlds 2024, visto anche i scarsi risultati ottenuti nelle ultime due campagne mondiali.
Nessun team europeo ha raggiunto la fase calda dove il vecchio continente rimane ancorata alla quarto di finale dei Rogue nel 2022.
Un lento declino, iniziato con la finale persa dai G2 Esports nel 2019 e che ha portato ad interrogarsi sulla vera forza delle compagini europee.
Il modificare la struttura competitiva, allargando l’orizzonte anche ai team della zona MENA non sembra portare i frutti sperati.
Oltre a ciò, il dominio dei samurai tra le mura amiche (7 titoli in 9 stagioni) abbia portato scoraggiamento nell’ambiente, con i vari team che fanno rivoluzioni su rivoluzioni per riuscire a stoppare tale egemonia.
Scenario in cui il campionato europeo decide, nuovamente, di cambiare format, per cercare sia di rendere la competizione più equilibrata e sia di poter recuperare il terreno perso a livello mondiale.