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L’esperienza del Tekken World Tour alla Milan Games Week – Parte 2

Continua dalla Parte 1

Nella tappa del Tekken World Tour di Milano non ho trovato solo delle persone in gamba e piene di passione. Alla MGW ho riscoperto cosa significhi arrivare al massimo livello della competizione e quanta forza mentale sia necessaria anche solo per partecipare all’evento. Ho visto l’ascesa verso la vittoria dei migliori giocatori su cui abbia mai posato gli occhi dal vivo ed ho assistito anche alle loro cadute.

Il torneo non è stato solamente una questione di abilità. A decidere chi degli sfidanti dovesse rimanere in piedi alla fine dell’incontro è stato spesso un piccolo errore, un’inezia. Sono stati piccoli cali di concentrazione e momenti di incertezza – causati da una mossa imprevista o una combo sbagliata – a decidere il vincitore. Il livello della competizione è stato davvero superiore ad ogni mia aspettativa. Per la prima volta ho potuto apprezzare davvero l’abilità di coloro che, per un motivo o per l’altro, non hanno la possibilità di brillare sotto le telecamere delle dirette streaming.

Tanti campioni…

Nella top 16 di Milano si sono fatti valere non solo i talentuosi giocatori italiani (le cui interviste verranno pubblicate a breve su TGM esports). Hanno partecipato al torneo anche alcuni dei più forti combattenti del continente europeo, alla ricerca degli ultimi importanti punti per poter partecipare alle finali del Tekken World Tour di quest’anno.

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Eccellenti le prestazioni di Bode del Team DMAX e DanielMado, entrambi arrivati ad un passo dalle finali. Hanno raggiunto ottimi piazzamenti anche Mitrus-Storm, Xeon e Sersambo, il quale conferma il momento di ottima forma raggiungendo un’altra top 12. Tutti hanno offerto spettacolo e non c’è stato nessuno che, anche perdendo, sia stato completamente obliterato dal proprio avversario. A conferma di ciò, a offrire uno dei momenti più impressionanti del torneo è stata Vanex. La giocatrice Octopus Gaming (e DMAX) è riuscita a sorprendere tutti, compreso il proprio avversario Super Akouma, eseguendo senza paura la Rolling Death Cradle di King.

Come ciliegina sulla torta, molti dei talenti impegnati nel torneo hanno offerto anche la propria voce come commentatori per il pubblico in sala. Anche i giocatori del Team DMAX PeterLaw e Klaww sono saliti in cattedra e hanno offerto la loro voce per la top 3, tenutasi nella fantastica PG Arena.

… un solo vincitore

In ogni torneo però, come giusto che sia, c’è sempre qualcuno in grado di portare a casa la coppa. A vincere la tappa del Tekken World Tour è stato Tissuemon. Il giocatore dei Cyberground Gaming non ha mai perso una serie ed è arrivato in finale del Winners Bracket sconfiggendo prima Mitrus-Storm in un match tiratissimo e poi The Phantom, in uno dei più inusuali match a cui abbia mai assistito: un mirror match di Master Raven. Nell’ultima partita del WB il giocatore ha affrontato Fergus. Niente ha potuto però fermare l’avanzata giapponese, che ha sconfitto la sua Asuka per 3-1.

A contendere all’irlandese il biglietto per le Grand Final è stato il francese Super Akouma. Il giocatore del Team Crazy è riuscito a seminare il terrore nel Losers Bracket dopo esservi stato relegato da una strepitosa prestazione di The Phantom. Nonostante avesse ottenuto il 2° posto nelle sue ultime tappe del Tekken World Tour, questa volta Akouma è stato costretto di accontentarsi del terzo gradino del podio.

Alle nove di sera, a fiera ormai chiusa e con ben 2 ore di ritardo rispetto alla scaletta (a causa di problemi tecnici durante la OPC), Tissuemon e Fergus sono saliti sul palco nella gigantesca arena, ormai semi deserta, per giocarsi il primo premio. Nonostante il tentativo di quest’ultimo di sorprendere il proprio avversario scegliendo Eliza, però, il risultato non è cambiato. Dopo aver recuperato 2 volte il proprio svantaggio, Tissuemon ha portato a casa l’ultimo incontro ed è stato incoronato vincitore della tappa del TWT di Milano.

Altre info su Gian Filippo Saba

Avido giocatore di qualsiasi genere possibile. Alto 1 metro e 80, pesante quanto un ramoscello d'ulivo, è fortemente convinto che la bravura ai videogames sia direttamente collegata al proprio indice di massa corporea. Nonostante ciò pensa ugualmente di esser il Prescelto in virtù di un sogno rivelatore avuto alla tenera età di 6 anni, in cui Crash Bandicoot gli rivelò i segreti del mondo videoludico.

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