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Pokémon: da videogioco “casual” a vero e proprio esport

Sembra strano a dirsi ma i videogiochi della serie Pokémon ne hanno fatta di strada dal loro storico primo capitolo. Dopo aver fatto impazzire il mondo con i loro adorabili mostriciattoli sono riusciti a diventare un vero e proprio esport praticato in tutto il mondo.

Il primo capitolo, Pokémon rosso e verde, esce nel 1996 conquistando da subito il mercato delle console portatili. Questo risultato spinse Nintendo all’acquisto della società creatrice (la Game Freak) e quindi alla creazione di nuovi titoli. Ad oggi ne possiamo contare in tutto 27 (spin-off esclusi) con gli ultimi arrivati Sole e Luna.

Il giocatore diventa protagonista

Il protagonista dei primi capitoli è un ragazzo di Biancavilla (rappresentante il giocatore stesso) compaesano del Professor Oak. Il noto ricercatore è l’inventore del Pokédex, enciclopedia elettronica che cataloga le informazioni riguardanti tutte le specie incontrate o catturate. L’obiettivo del gioco è aiutare lo studioso a completare la lista dei 151 Pokémon presenti nella regione di Kanto (basato sull’omonima regione giapponese).  tentando di anticipare il suo rivale (vicino di casa del protagonista e nipote dello scienziato), a cui è stata affidata la stessa missione. Per aiutare i due giovani a svolgere il loro compito, Oak permette loro di scegliere un Pokémon iniziale che li accompagnerà durante il viaggio.

Nei giochi successivi lo scopo del gioco è rimasto invariato e la storia si conclude solitamente con la vittoria del protagonista della Lega Pokémon e con la sua nomina a Campione.

Attualmente il numero totale di Pokémon ammonta a 719, suddivisi in 6 generazioni. Ognuno di essi ha una o due caratteristiche principali – come acqua, fuoco o erba – ed un proprio set di mosse con cui combattere.

Un gameplay che strizza l’occhio al competitive

Il fulcro centrale del gameplay si basa, ovviamente, sulle lotte tra Pokémon. Il giocatore può sfidare direttamente altri Pokémon selvatici incontrati lungo le strada (e decidere di catturarli per aggiungerli al suo team) oppure altri allenatori. Vincendo le battaglie, ogni creatura utilizzata riceve dell’esperienza che permette loro di salire di livello (con cap a 100). Questo permette di aumentare statistiche e imparare nuove mosse, con la possibilità di evolvere in specie più potenti. Le lotte possono avvenire in diverse modalità (1 vs 1, 2 vs 2, etc) e la battaglia continua fino a quando il roaster dell’avversario (composto da un massimo di 6 Pokémon) non sarà andato KO.

Grazie a questa tipologia di gameplay, la serie Nintendo è sbarcata nel mondo delle competizioni elettroniche. Complice, soprattutto, il concetto della creazione di una propria squadra, catturando, allevando e potenziano i propri Pokémon fino a farli diventare delle vere e proprie macchine da combattimento, in grado di sbaragliare qualsiasi avversario gli si ponga davanti.

 

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