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Chiacchiere con Linepro, support dei MorningStars Blue di Overwatch | Intervista

Bergamo, 16 maggio 2018 – Fare quattro chiacchiere con Linepro quando si visita la gaming house dei MorningStars parrebbe essere uno step quasi obbligatorio. Tutti, dal manager ai suoi compagni di squadra, hanno una buona parola da spendere in suo onore e, una volta arrivata la stretta di mano, non si fa fatica a capire il perché.

Ivaylo Kolev ha solo 22 anni ma ha già capito molto più di tanti altri suoi colleghi come coniugare le varie responsabilità che derivano dall’essere un giocatore professionista. Si allena duramente, mantiene un atteggiamento positivo e non si tira indietro quando c’è bisogno di diventare il “testimonial” del brand, sia che si tratti di video per i social che di interviste, come in questo caso. Tutto senza mai abbandonare il sorriso, nonostante la stanchezza in un periodo così delicato come quello della Open Division.
A 10 anni si è trasferito dalla Bulgaria alla Spagna e lì ha vissuto finché Overwatch non gli ha permesso di viaggiare il mondo. Dopo aver accumulato esperienza di livello internazionale, dalla partecipazione alla World Cup del 2016 agli ingaggi oltreoceano, Linepro è arrivato infine a essere uno dei support e shotcaller del team Blue sponsorizzato da Samsung.
Dal suo arrivo alla società bergamasca sono passati solo 4 mesi ma già è arrivato il primo, importante traguardo: una storica qualifica ai Contenders Trials che lo ha piazzato, insieme ai suoi compagni, al secondo posto assoluto di un torneo con 1034 squadre partecipanti.

Questione di sintonia

TGM esports: Quando hai iniziato ad approcciarti a Overwatch in modo competitivo?
Linepro: Ho iniziato a giocarci il giorno del lancio. Prima ancora, avevo comunque esperienza competitiva su Heroes of the Storm e League of Legends. Overwatch però mi ha interessato così tanto che ho deciso di lasciar perdere gli altri e concentrarmi su quello.

TGM esports: Raccontaci un po’ della tua esperienza all’interno della gaming house.
Linepro: Questa con i MorningStars non è la mia prima volta. Ho vissuto alcune settimana in America e altre in Corea, con LaserKittens, TSM e Method. Anche in Italia, prima dei Samsung, ho giocato con il Team Forge.
Alla fin fine [stare in una g.h.] è qualcosa che fai per migliorare con il tuo team. Tutti hanno lo stesso obiettivo: vincere e migliorare. Qualche volta, però, può essere difficile. Ci sono certi momenti in cui va tutto bene, ma se hai qualche problema esterno come, ad esempio, sei affamato o distratto da qualcosa è davvero difficile concentrarsi nel gioco. Vivere in una gaming house ti aiuta a mettere la testa dove serve, perché rimani sempre con i tuoi compagni.
Il primo periodo stare lontano dalla propria famiglia e dai propri amici può essere difficile, specie se non conosci la lingua del Paese che ti ospita. Con il tempo, però, diventa tutto più facile.

TGM esports: Ti piace vivere in Italia?
Linepro: Sì! Mi piace davvero tanto, soprattutto qui a Bergamo. È un posto davvero tranquillo, specie se lo si mette a confronto con Madrid!

TGM esports: E nei MorningStars come ti stai trovando?
Linepro: Hanno un’ottima organizzazione. Loro pensano che questo sia un progetto davvero importante per l’Italia. Secondo me si sbagliano: “questo” sarebbe stato qualcosa di grosso ovunque. Non molte persone stanno investendo in questo periodo, specie su Overwatch. Mi hanno dato l’opportunità di concentrarmi appieno sul gioco, come un lavoro a tempo pieno.

Linepro LUL

Quando provi a fare un video serio per i tuoi fans ma ci sono:- Coreani che rankano- Aerei che passano- Inquadrature sbagliate- Coreani che rankano- Persone che passano- Coreani che rankanoCe la farai Ivo, noi crediamo in te 😂

Gepostet von MorningStars am Freitag, 11. Mai 2018

TGM esports: Com’è la tua routine giornaliera?
Linepro: Di solito mi alzo e faccio colazione. Alcuni dei miei compagni vanno in palestra, ma io ancora non lo faccio. Mi piacerebbe, ma per un motivo o per l’altro mi ritrovo sempre a rimandare… Prima o poi lo farò!
Dopo colazione abbiamo un po’ di tempo libero, sia prima di venire in gaming house che una volta arrivati. Di solito a casa chiacchieriamo spesso tra noi, mentre qui possiamo iniziare a fare pratica, guardare film o social media o anche partite di altri professionisti.
L’allenamento vero e proprio varia in base al periodo: oggi, per esempio, inizierà alle 18 e finirà alle 23, ma a volte inizia anche 2 ore prima. Facciamo 2 blocchi di scrim da 2 ore ciascuno, intervallati da una pausa. Alla fine, se vuoi, puoi rimanere ancora un po’ prima di andare a letto.

TGM esports: È stato difficile creare sinergia con i propri compagni?
Linepro: Sì, penso sia decisamente qualcosa di difficile. Ho giocato con loro 3 o 4 mesi ma ho trovato la sinergia solo nelle ultime settimane.
Un sacco di squadre sono solo un gruppo di giocatori professionisti molto forti, messi tutti assieme nello stesso team. Fare un passo in più, creare sinergia e giocare tutti con lo stesso ritmo è tutt’altra cosa. Devi sapere cosa i tuoi compagni pensano e arrivare alle stesse conclusioni. Ora sento che stiamo davvero entrando in sintonia, la pratica che abbiamo fatto sta ripagando.

TGM esports: Qual è la tua opinione sul Path to Pro costruito da Blizzard questa stagione?
Linepro: Dall’esterno sembra che stiano tentando di creare un ambiente simile a quello del calcio, con leghe separate che alla lunga dovrebbero aiutare i più talentuosi giocatori a trovare il proprio spazio. L’unica cosa negativa penso potrebbero investire più nel promuovere l’esport e i propri tornei. A parte questo penso che il modo in cui stanno facendo le cose vada bene.

TGM esports: Pensi di continuare a lavorare all’interno della scena esport quando finirai la tua carriera da giocatore?
Linepro: Quando smetterò con Overwatch, continuerò certamente a giocare. Mi piace la competizione, è il motivo per cui sono diventato un professionista. Se non mi sentissi in grado di competere probabilmente diventerei uno streamer o uno youtuber. Forse inizierei a investire di più nel mio stream.
Per ora non ho colto le opportunità che mi sono state offerte di diventare un coach, semplicemente perché ancora ho intenzione di giocare. Magari in futuro potrei pensarci… Quando ero giovane mi hanno offerto di fare da allenatore e le prime 2 settimane mi è piaciuto davvero tanto. Poco dopo però ho iniziato a sentire il bisogno di scendere personalmente in campo per “mettere apposto” i problemi che pensavo avesse il team!
Ora su Overwatch ho comunque un ruolo simile a quello di un “allenatore in campo” e mi piace tantissimo. Magari in futuro, chissà, potrei spostarmi anche dietro le quinte.

Altre info su Erica Mura

Adora i videogiochi perché ama immergersi nelle atmosfere magiche di qualsiasi mondo fantasy - da Lordran a Runeterra, da Atreia alla Sardegna. Dal cibo, sua altra grande passione, ha portato all'interno delle sue esperienze videoludiche la predilezione per il sale.

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