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A Halloween Story: Esports Italia vista da una IA

PREMESSA: Gran parte del testo e delle immagini sono frutto di utilizzo di varie intelligenze artificiali.

In queste ore, nelle varie parti nel mondo, si sta festeggiando Halloween, la Viglia di Ogni Santi che, dai paesi anglo-sassoni, ha preso piede anche in Italia.
Giornate dove molti andranno a festeggiare, altri sono e saranno presenti in quel di Lucca e d’altri hanno organizzato dirette dedicate al genere horror.
Uno scenario in cui, in un certo senso, anche noi facciamo un qualcosa di “scary” dove, in queste righe, useremo uno strumento considerato incubo per molti.

L’IA o intelligenza artificiale, mano santa dei “content creator” pigri, demone da esorcizzare da parte di coloro che impegnano le loro energie per realizzare opere.
Anche noi, in questa giornata particolare, abbiamo utilizzato, per la prima ed unica volta, tale tecnologia per la scrittura di nuova news.
Elemento che, vista anche la ricorrenza sopracitata, abbiamo deciso di usarla, chiedendo di scrivere un breve saggio riguardo l’esports italiano, un check sulla situazione attuale e una visione sul futuro.

La vista di una IA

L’ecosistema Esports in Italia sta attraversando una fase di solido consolidamento e maturazione, alimentato da una spinta innescata dall’emergenza sanitaria globale. Prima dell’impatto del Covid-19, nel 2019, la fanbase più fedele, ovvero gli spettatori settimanali, era quantificata intorno a 1,4 milioni di appassionati. Questo numero è cresciuto vertiginosamente negli anni successivi, quasi triplicando, fino a toccare i 3,3 milioni di spettatori attivi almeno una volta alla settimana, secondo l’autorevole Rapporto IIDEA/Deloitte 2024.

I dati attuali sul pubblico sono emblematici di uno stato di salute eccellente in termini di engagement e ricettività. La fanbase totale italiana ammonta a 7,3 milioni di persone. Essa è dominata dai Millennials (25-44 anni) e dalla Gen Z (16-24 anni), un pubblico giovane, tecnologicamente avanzato e con una notevole propensione alla spesa, caratteristica che lo rende estremamente interessante per gli sponsor e gli investitori esterni al settore gaming.

Il mercato è robusto e si basa principalmente sul modello economico dello streaming. Piattaforme globali come YouTube Gaming e Twitch sono i canali preferenziali per la fruizione dei contenuti. Sul fronte dei videogiochi competitivi, titoli high-value come League of Legends e Valorant sono citati dall’80% degli operatori come quelli capaci di generare maggiore valore. Le principali fonti di entrata sono la pubblicità e i progetti di consulenza.

Incertezza e futuro

Nonostante la prosperità commerciale, il settore è frenato da un significativo ritardo normativo. L’Italia lamenta ancora l’assenza di una legge organica che definisca giuridicamente gli Esports. Questa carenza obbliga gli operatori a navigare in un limbo burocratico, dove l’organizzazione dei tornei è assoggettata alle complesse e anacronistiche norme sui concorsi a premio, creando incertezze e ostacoli amministrativi, come tristemente dimostrato dal noto “LAN-Gate”.

Questa situazione di incertezza legale ha ripercussioni dirette sull’inquadramento dei protagonisti. Persistono dubbi sull’applicazione delle tutele per i giocatori professionisti, in assenza di un chiaro regime fiscale e contrattuale. Sebbene la Riforma dello Sport (D.Lgs. 36/2021) abbia fornito un’apertura, il mancato riconoscimento diretto degli Esports come disciplina sportiva da parte del CONI impedisce la piena adozione delle agevolazioni previste dal diritto sportivo.

Il futuro dell’Esports italiano si prospetta brillante, ma condizionato dal successo del processo di istituzionalizzazione. La tendenza è verso una maggiore professionalizzazione di team e organizzazioni. Tuttavia, il pieno sblocco del potenziale di investimento, l’attrazione di talent internazionale e la possibilità di ospitare major event su larga scala, dipendono criticamente dalla capacità del sistema politico-legislativo di fornire un quadro normativo moderno, chiaro e in linea con gli standard europei.

La voce umana

Il quadro mostrato dall’intelligenza artificiale, per certi versi, mostra un consolidamento con tendenza verso l’alto in termini di sviluppo.
Uno scenario che, in realtà, effettivamente una situazione sopracitata ma con forti elementi di stagnazione e flebili tentativi di risalita.
Da un lato, un ambiente in cui eventi come quelli di Napoli e Montecatini portano linfa vitare ed energia per andare avanti.
Dall’altro, la sensazione di scoraggiamento e delusione, legato ai pochi passi fatti rispetto ad altre nazioni europee, sia in termini di legislazione e sia in termini prettamente operativi.

Seppur la scena italiana possegga capacità e competenze che possono portare a gareggiare, in vari ambiti, con il mondo, esse non vengono sfruttate al meglio, per via dell’area di rassegnazione che imperversa il mondo competitivo italico.
Quadro desolante che può cambiare direzione verso una spinta positiva ma ciò attraverso il famoso “riconoscimento” da parte degli organi politici, uno status che permetta di poter sbloccare le potenzialità sopite.

Altre info su Giuseppe Bortone

Nato in terra di lavoro (fiero di essere terraiuolo! ) cresciuto a pane, arcade e i programmi della Gialappa's (e ancora oggi li seguo) Nel corso degli anni una nuova passione è entrata nel suo percorso , la musica russa ( e non chiedete il perchè)

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