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IEM League of Legends tra assenti, Leblanc bannata e Donald Trump

Nell’ultimo fine settimana si è concluso l’Intel Extreme Masters di League of Legends, a cui hanno partecipato i migliori team asiatici, europei ed americani (o forse no? Ne parlerò in dettaglio tra poco). Questo evento, con un premio molto allettante – 150,000 dollari in totale -, ci ha dato un’anteprima di quello che vedremo ai prossimi appuntamenti, sia in ottica di performance delle squadre partecipanti, sia in fatto di metagame.

Le squadre che si sono date battaglia erano 8: H2K Gaming, M19, Unicorns Of Love, Flash Wolves, Kongdoo Monster, ROX Tigers, G2 Esports ed Hong Kong Esports.

Gli Assenti

L’IEM di League of Legends 2017 si è aperto con 4 assenze importantissime (SKT, Samsung, Cloud9, EDG) per motivi vecchi, nuovi, politici e non:

  • Gli SKT (Campioni 2016) hanno semplicemente declinato l’invito nonostante, in qualità di campioni in carica, avessero diritto alla partecipazione saltando le selezioni;
  • I Samsung sono impegnati in un torneo intercontinentale nel quale sono i favoriti ed hanno preferito concentrarsi su quello;
  • I Cloud9 (unica squadra nordamericana qualificatasi per quest’anno) ha preferito non portare in trasferta il suo staff (in maggioranza in possesso di un passaporto non statunitense) e aspettare l’esito dell’approvazione del dibattutissimo decreto esecutivo 13769 (presentato dal neo presidente Donald Trump in persona e che era al periodo in discussione) che avrebbe impedito l’entrata negli USA a tutte le persone in possesso di un passaporto o di una VISA stampati nei paesi nel mirino del decreto;
  • Gli EDG hanno avuto l’ennesimo intoppo con il rinnovo delle VISA – autorizzazioni momentanee che permettono di uscire o entrare in una nazione per motivi di lavoro-, problema  nel quale i videogiocatori professionisti incorrono spesso e volentieri nei Paesi in cui gli esport non sono ancora riconosciuti.

Le conseguenze sono state molto semplici: essendosi tirate fuori le squadre favorite, la competizione è stata agguerrita e combattuta, ma ne parleremo approfonditamente nel prossimo paragrafo.

Le Semifinali

Flash Wolves VS H2K

I Flash Wolves hanno dimostrato con questa vittoria quanto esperti possano essere nell’usare composizioni con Ashe ADC. Le strategie di poke usate dagli H2K sono diventate gradualmente meno efficaci contro lo stile di gioco dei taiwanesi, concentrato sull’assassinare membri della squadra avversaria rimasti isolati e sul mantenere il controllo assoluto della visione (con una Syndra perennemente nascosta nei cespugli a caricare le Q). Tanto di cappello in ogni caso agli europei per essere riusciti sempre a tenere duro fino al lategame, con una strategia così impegnativa e contro un team così in forma, capace di mostrasi sempre un passo avanti agli avversari e con la risposta pronta per ogni manovra sulla mappa.

I Flash Wolves hanno dato prova di grande lungimiranza e hanno sfoggiato esempi di perfetta coordinazione come questo:

Rox Tigers VS G2 Esports

Inaspettatissima la prima vittoria dei Rox Tigers, in una partita con due uccisioni che il loro Rengar (usato da SeongHwan) ha eseguito prima del suo livello 6 (con un po’ di fortuna sinceramente) e su cui sono state costruite le fondamenta di un vantaggio che è rapidamente cresciuto in maniera incontrollabile. La partita decisiva ha però visto i G2 Esports trionfare mimando la stessa strategia e rivoltandola completamente contro gli avversari, sebbene con qualche piccola variante – non solo un Rengar (sotto le mani di un Trick davvero in forma) fuori controllo, ma anche una incredibile Ahri di PerkZ, che ha dimostrato ampiamente che gli assassini in midlane ci sono ancora e sono anche AP (qualcuno ha detto “ban Leblanc”? n.d.r.).

Finale

G2 Esports vs Flash Wolves

Qualcuno non ha bannato Leblanc apparentemente, e nella finale tra l’altro. Qualche maligno ha teorizzato che i Flash Wolves abbiano lasciato il campione (che è un pick sostanzialmente molto rischioso e “arrogante”) disponibile specificatamente per lasciarla scegliere a Perkz – midlaner famoso per giocare malissimo sotto pressione – ed effettivamente così è stato: gli occhi erano puntati su di lui, ma tra gli scudi di Ryze ed un’ottima coordinazione per proteggere Jhin ADC, il giocatore dei G2 non ha trovato nessuna apertura per assassinare un avversario. Molto opinabile la scelta di Teleport come summoner spell a scapito di Cleanse, specialmente contro Ryze e Malzahar support (che ha costretto Perkz a ricorrere a una disperata Quicksilver Sash).

Il secondo game del match si è aperto con un vantaggio dei G2, spento immediatamente per una forzatissima contestazione al drago dall’esito disastroso: contro il solo Nautilus support (Mithy) rimasto in vita dei G2, i Flash Wolves si sono assicurati il via libera per il Baron più semplice del torneo, che li ha portati alla vittoria e all’incoronazione come Campioni dell’IEM.

Onestamente, i G2 (e non solo Perkz) hanno mostrato la loro più grossa debolezza: sotto pressione perdono la calma e la coordinazione che li contraddistingue. In finale hanno mostrato una pessima combinazione tra pick aggressivi e stile di gioco prudente (stiamo parlando per esempio di una Leblanc che ha iniziato fin dai primi minuti a comprare resistenza magica rinunciando completamente a qualsiasi early spike damage, e di un Renekton che ha acquistato una Guardian Angel come secondo oggetto). Le fasi Pick\Ban inoltre sono state disastrose: strategie telegrafate e contrastate con una facilità imbarazzante dal team taiwanese, che regala agli spettatori una finale sicuramente sanguinolenta.

Il Meta

Piccolo spoiler su quello che ritengo il campione più performante di questo torneo: Jhin ha un ottimo early game, un lategame da paura, sinergia con un numero abnorme di altri personaggi e la possibilità di asfaltare di danni il team avversario sia da lunga che da corta distanza. Non sorprende il fatto che molte squadre abbiano sviluppato strategie intorno a lui.

Botlane

Qualsiasi cosa scalasse bene con la Lethality era priorità assoluta come carry (e a volte anche come midlane). Jhin, Varus ed in un primo momento anche Miss Fortune sono stati i pick più contesi della competizione, e le formazioni si sono rapidamente plasmate attorno a questi personaggi: siege comp concentrati su un buon waveclear e su un peel moderato (con support come Zyra e Karma). Nei games che hanno visto banditi questi ADC abbiamo assistito al ritorno delle hard engage comp, con Sivir o Ashe in botlane e Shen in toplane. Menzione particolare va alla combinazione Ashe-Karma, capaci di sfruttare il loro range per un’aggressività in linea opprimente e continua.

Toplane

Maokai, Poppy e Shen sono stati i tank favoriti contro composizioni senza abbastanza dps, diventando un fattore chiave di vittoria nelle fasi più inoltrate della partita, mentre Renekton è stato il lane bully preferito (sia per l’ottima sinergia con la Lethality che per la sua abbinata tra CC e Mobilità che gli permette di essere decente anche fuori dalla laning phase).

Midlane

Leblanc ha avuto un ban rate vicino al 100% a causa della combinazione tra waveclear assurdo, capacità di raggiungere ed assassinare facilmente i due ADC in meta (che sono bersagli immobili) e di fare snowball con una facilità terrificante. Syndra, Viktor, Corki e Jayce sono stati i midlaner privilegiati, con poche altre sporadiche apparizioni.

Jungle

In giungla, come da tradizione nelle competizioni, si sono visti campioni molto aggressivi e capaci di applicare pressione fin da subito. Menzione speciale per Rengar, che è stato sicuramente il campione più conteso del torneo, e per Graves, che ci ha mostrato performance da solo-carry.

Non è semplice prevedere se queste scelte si ripeteranno nei prossimi tornei, dato che Riot Games ha mostrato l’intenzione abbastanza chiara di invertire il rework sull’Armor Penetration, di bilanciare Leblanc e Jhin e di buffare gli ADC meno utilizzati.

Altre info su Antonino Geloso

Originariamente comandante e referente presso il grande impero del Signore Galattico Freezer, nel Marzo 1990 prende parte ad una campagna militare sul Pianeta Namek dall'esito disastroso che lo costringe a ritirarsi a vita privata sul pianeta Terra, dove intraprenderà dei modesti studi umanistici con l'aspirazione di diventare insegnante. Nel tempo libero si diletta tra diversi titoli videoludici, tra cui figurano League of Legends, Pokémon, Hearthstone e Grindr.

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