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Intervista a DMTK Zargon, giocatore della Nazionale Personal Gamer di Hearthstone

Il nostro Ewil ha intervistato Adriano “Zargon” Diodati – vincitore della finale delle qualifiche per la Nazionale Personal Gamer nonché rappresentante italiano al torneo di Hearthstone durante l’IeSF World Championship 2016 di Jakarta – per fargli qualche domanda su di lui, sull’attuale metagame e come affronterà la sfida indonesiana di ottobre.

Raccontaci un po’ di te! Quand’è che hai cominciato a giocare a Hearthstone e quando hai iniziato ad essere un professionista?

Ho iniziato a giocare dal Settembre 2014, ma non mi ero subito interessato all’aspetto competitivo del gioco, prima volevo conoscerlo non avendo mai giocato ad altri giochi di carte a livelli troppo alti. Il primo torneo competitivo importante che ho fatto è stato nel Luglio 2015. Dopo essermi piazzato in top16 sono stato contattato dal team Inferno e da lì è cominciata la mia carriera competitiva. Dopo che gli Inferno si sono sciolti per inattività ero già in contatto con il mio attuale team, i DMTK Brawlers, e poco dopo ne sono entrato a far parte.

Parlando invece del gioco in sé: qual è la tua classe preferita? Perché?

La mia classe preferita è il Warlock (Stregone). L’amore per questa classe è nato da quando girava l’Handlock, un mazzo che al momento non è competitivo. Recentemente mi sono divertito a giocare il DragonRenoLock. Lo ZooLock è un altro archetipo che mi ha dato soddisfazioni. Non condivido il pensiero di molti giocatori del ritenerlo un mazzo facile da giocare. Non si rendono conto che ogni micro-decisione come il posizionamento dei servitori, le carte scelte dai Dark Peddler e tante altre, aumenta la percentuale di vittoria durante una partita.

La stessa cosa vale anche per il nuovo DiscardLock che però porta con sé un elemento di casualità non indifferente che, secondo me, non è benefica per il gioco. Allo stesso tempo questo archetipo ha la capacità di fare delle giocate molto più consistenti con la giusta dose di fortuna che lo ZooLock normale non riesce a fare. Il Malchezaar’s Imp ad esempio, trasforma uno svantaggio in un vantaggio e se ce ne sono due in campo, giocando la Doomguard si va in un vantaggio carte non indifferente e questa meccanica la trovo sbagliata.

Pensi che ci sia qualche carta che andrebbe nerfata o buffata?

Yogg-Saron è sicuramente la carta più sbagliata di Hearthstone al momento, in quanto non ci puoi giocare attorno, non c’è abilità quando si decide di evocarlo; in poche parole devi solo pregare che ti dia il vantaggio che cerchi perché naturalmente è una che giochi quando sei in svantaggio.

Questa carta non dovrebbe esistere in un gioco di carte dove tu ti costruisci un piano durante la partita, hai delle giocate in mente, sei già a pensare dei turni in avanti e sei a valutare ogni possibile giocata tua e dell’avversario; con Yogg tutte queste congetture non hanno più senso, dal turno 10 in poi dubiti di ogni tua mossa perché sai già che il tuo avversario potrebbe giocarla e rovinarti i piani.

Per quanto riguarda il buff di una carta, non ho idee al riguardo, ma il mio pensiero va al Priest (Sacerdote) che non ha carte per i primi turni di gioco, mentre il suo secondo turno si riduce quasi sempre in un Potere Eroe a vuoto. Tra le carte esistenti cambierei assolutamente Purify, che non vedrà mai posto in un mazzo competitivo.

Dato che hai già espresso i tuoi pensieri sul cattivo uso del fattore casuale del gioco, pensi ci siano delle meccaniche o delle carte specifiche che fanno un buon uso di questo elemento?

Un esempio di “buona casualità”, anche se non è più presente nella modalità Standard, è il Clockwork Gnome che ti dava carte casuali, ma con un range specifico e che non potevano stravolgere una partita e ci si può giocare attorno sapendo che il tuo avversario ha ottenuto una carta casuale in una collezione totale di sette carte.

Anche la meccanica Discover è benefica come elemento casuale perché, la maggior parte delle volte, si limita ad una scelta ridotta di carte della classe che stai giocando e quindi permette al tuo avversario di giocarci attorno facendo ipotesi. Ivory Knight ed Ethereal Conjurer, per esempio, sono carte con Discover ben bilanciate poiché offrono Magie della classe che puoi scegliere in base alla situazione in cui ti trovi.

Il Cabalist Tome trovo invece che sia un altro cattivo esempio di casualità dato che c’è l’assenza della scelta.

Se potessi scegliere una carta non leggendaria da poter includere in tutti i mazzi, quale sarebbe?

Probabilmente un servitore per cominciare bene la partita, come il Totem Golem dello Shaman (Sciamano) o una Magia come il Frostbolt del Mage, per il semplice fatto che nel metagame attuale se perdi vantaggio durante una partita è difficile vincere.

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DMTK Zargon dopo la vittoria finale delle qualifiche per la “Nazionale Personal Gamer”

Pensi che l’ultima avventura di Hearthstone “Una Notte a Karazhan” abbia diversificato, migliorato o peggiorato il metagame?

Sicuramente ha migliorato alcuni archetipi già esistenti come l’Hunter, che si è affermato ancora di più come classe, il Druid che ha ottenuto l’Arcane Giant in doppia copia e lo ZooLock che è diventato DiscardLock aggiungendo potere ma anche casualità. Tutto sommato è stata una buona espansione poiché nessun mazzo è rimasto tale e quale a prima, anche il Mid Shaman sta prendendo piede grazie al Maelstorm Portal e alla nuova arma; forse l’Aggro Shaman è l’unico che ha subito cambiamenti davvero minimi. Gli do un giudizio positivo poiché non è stata un’avventura come Naxxramas con carte onnipresenti come lo Sludge Belcher e ha contribuito a rallentare un poco il metagame.

Quale archetipo di mazzo (aggro, mid, control) pensi che porteranno maggiormente i tuoi avversari a Jakarta? Utilizzerai una strategia simile o proverai una line up diversa?

Con il formato Conquest c’è un po’ più di varietà, ma penso che la maggior parte rimarrà aggro e mid, i control non vengono portati molto attualmente. In questi giorni sto valutando se cambiare la tipologia di mazzi che solitamente uso nei tornei, come ad esempio il non portare più di un mazzo control. Tutto questo dipende naturalmente dai match-up e dai ban, ma cerco di non sbilanciarmi mai giocando troppi mazzi control.

Mi sto allenando parecchio e sto valutando numerose strategie e line up.

Segui qualche altro gioco competitivo oltre ad Hearthstone?

No, con Hearthstone ho iniziato per la prima volta ad interessarmi agli esports.

Cosa ne pensi dei videogames come sports alle Olimpiadi?

E’ uno spunto di riflessione. A mio parere se vengono introdotti i videogiochi alle olimpiadi dovrebbero essere introdotti anche giochi come gli scacchi dove il fattore fortuna è inesistente, o anche il poker proprio perché alcuni videogiochi hanno questo fattore. Non riesco a dire se sono contrario o favorevole perché ci sono molti elementi a favore e sfavore da dover analizzare.

Per concludere: come ti senti a partecipare ad un torneo così importante come quello di Jakarta?

Durante la qualificazione per questo torneo sentivo molta ansia addosso, ma adesso che andrò a competere a Jakarta la voglia di incontrare e confrontarmi con questi avversari che vengono da ogni parte del mondo si è sostituita all’ansia. Sono sicuro di poter fare bene dando il meglio di me… sperando che il dio antico Yogg mi assista!

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